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le stesse condizioni fenomeniche a cui uno dei  due  veniva sottoposto in  sede di
                laboratorio.
                Sul  principio del fenomeno vibrazionale esistono vari miti cosmologici, di popoli
                lontani tra di loro, che legano  il concetto del Suono primordiale alla creazione
                dell’universo. Il Suono quindi era inteso come il riflesso della Causa Prima che si
                esprimeva come la vibrazione che scuoteva l’esistere dall’inizio dei tempi portandolo
                allo stato di consapevolezza.




















                Un esempio  del concetto di  onda,  qui riferita ai fenomeni  dell’elettromagnetismo.
                Tutti i fenomeni ondulatori si comportano con le stesse caratteristiche descrittive.
                Un’altra tradizione relativa al potere vibrazionale del suono è quella degli Aborigeni
                australiani, che riprende l’evento del  Suono  primordiale attraverso il mito del
                “rombo sonoro”, conosciuto con il termine anglosassone di “bull roarer”.
                Nell’esoterismo aborigeno del “Tempo del Sogno”, il Dreamtime, corpus mitologico
                della cultura  aborigena, viene  detto che  dal suono  del rombo  primordiale scaturì
                tutta la vita  dell’universo. Dal suo suono stridulo e sibilante, come  un suono
                metallico, si sviluppò un  processo evolutivo in sillabe sonore e note musicali ben
                determinate.  Le prime materializzazioni di  questi suoni furono  gli astri e le
                costellazioni zodiacali, e poi vennero gli uomini.
                Il rombo sonoro viene prodotto, durante gli incontri rituali, da una tavoletta fatta
                ruotare dai partecipanti appesa a una cordicella. Il suono che ne esce, propriamente
                quello di un suono continuo, viene ritenuto come la voce degli Dei che hanno creato
                l’universo.
                Ancora  un  altro  mito, appartenente  alla  tradizione dell’antico  Egitto,  fa  eco  al
                simbolismo del Suono primordiale del Drago dei Nativi europei attraverso il mito del
                dio Thot.
                Questo dio, che mostra per la sua figura iniziatrice della cultura dell’Egitto un forte
                paragone con il mito  di Fetonte dei Nativi europei, è una figura particolare per
                l’importanza che le viene attribuita. Lo si trova menzionato dalla cosmologia egizia
                già  al momento in cui avviene  la  creazione del mondo,  ma  lo  si ritrova anche  a
                posteriori, all’epoca della storia umana, quando egli insegna le scienze, le arti e la
                scrittura basata su un alfabeto di ventidue lettere con cui lascia all’umanità tutto il
                suo sapere. A lui è attribuito, ancora come per Fetonte, il Gran Libro della Natura,
                costituito da ventidue lamine simboliche identificate nel suo  alfabeto e oggi nelle
                lamine  del gioco dei Tarocchi, che avrebbe lasciato all’umanità prima del suo
                congedo dall’Egitto.


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