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girare in senso orario come se viaggiasse attraverso il vacuum fisico. Nel 1990, gli
studiosi russi dottori Akimov e Shipov scrivevano:
Per la precisione, i riferimenti contenuti nelle pubblicazioni di tutto il mondo ai campi
torsionali ammontano a 10.000 articoli, appartenenti a circa un centinaio di autori.
Di questi, almeno la metà lavora in Russia.
Come vedremo facilmente, l’opera del prof. Kozyrev costituì l’influenza principale per
gli oltre 5.000 articoli russi su quest’argomento, come sopra citato. Nei modelli di
fisica classica, i campi torsionali non venivano mai considerati come una forza
universale allo stesso livello del campo gravitazionale o elettromagnetico, soprattutto
perché possedevano solo esistenza teorica. Cartan con la sua teoria originale del
1913 congetturò che i campi torsionali fossero quantificabili in 30 gradi di
magnitudine più deboli della gravità, la quale a sua volta ne possiede 40 in meno del
campo elettromagnetico! Con un livello di influenza tanto minuscolo, così affermano
le teorie, i campi torsionali “rotanti naturalmente” costituivano in sostanza un
insignificante granello di polvere non in grado di dare alcun contributo ai fenomeni
osservabili nell’universo.
Per tutti gli scienziati in grado di mantenere la mente aperta, le opere di Trautman,
Kopczyynski, F. Hehl, T. Kibble, D. Sciama e altri nei primi anni ’70 creavano onde di
interesse verso i campi torsionali. Concreti fatti scientifici confutarono la teoria di
Cartan, vecchia di 60 anni e più simile a un mito, che i campi torsionali fossero
deboli, piccoli e inadatti a muoversi nello spazio. Il mito della teoria Einstein-Cartan
era che i campi di torsione a spirale non avrebbero potuto muoversi (cioè rimanevano
statici), e non avrebbero potuto esistere in uno spazio molto più piccolo dell’atomo.
Sciama et al. hanno dimostrato che questi campi torsionali di base previsti nella ECT
esistevano realmente, e ad essi ci si riferiva come a “campi torsionali statici”. La
differenza consisteva nella dimostrazione dei “campi torsionali dinamici”, i quali
possedevano proprietà più importanti di quelli statici, teorizzati dalla ECT.
Secondo Sciama ed altri, i campi torsionali statici sono causati da sorgenti ruotanti
che non irradiano alcuna energia. Perciò, se si ha una qualsiasi fonte ruotante in
grado di rilasciare energia sotto qualunque forma, come il Sole o il centro della
Galassia, e/o una fonte ruotante che possiede più forme di movimento che agiscono
contemporaneamente, come un pianeta che sta ruotando intorno al proprio asse e
nello stesso tempo intorno al Sole, allora viene prodotta una torsione dinamica.
Questo fenomeno permette alle onde di torsione di propagarsi nello spazio anziché
permanere in un singolo punto “statico”. Così, i campi torsionali, come la gravità e
l’elettromagnetismo, sono capaci di muoversi da un punto all’altro dell’Universo. Per
di più, come scopriremo nei prossimi capitoli, Kozyrev dimostrò, decadi addietro, che
questi campi viaggiano a velocità “superluminali”, ossia a più della velocità della
luce. Avendo un impulso che si muove direttamente dalla “fabbrica dello
spaziotempo”, che viaggia a velocità superluminali e che è separato da gravità ed
elettromagnetismo, si arriva ad una significativa conquista della fisica, qualcosa che
richiede che il “vacuum fisico”, la “zero-point-energy” o l’”etere” esistano
realmente.
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