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quell’area! Gli effetti latenti sono misurabili anche in metalli al tungsteno o oscillatori
               al quarzo.
                Un altro effetto simile venne scoperto da Donald Roth con la cosiddetta “memoria
               magnetica”, e documentato dall’Institute for New Energy. Roth scoprì che si poteva
               portare un magnete sufficientemente vicino ad una bilancia da attrarla a sé, e dopo
               cinque giorni il magnete poteva essere posizionato molto più distante dalla bilancia ed
               ottenere gli stessi effetti di prima. Gli scienziati russi si riferiscono a questo effetto
               definendolo “vacuum  strutturale”, ciò che ci dimostra una volta ancora che esiste
               qualcosa, lì nello spazio “vuoto”, qualcosa che gli eredi dei Misteri Atlantidei
               conoscono come “etere”.
                Kozyrev scoprì  ancora che  una sostanza fisica poteva  diventare “strutturata”  allo
               stesso modo.

               Un corpo collocato per un certo tempo vicino ad un processo [che genera onde di
               torsione]  e  poi  portato  su  una  bilancia  di  torsione  [può]  produrre  lo  stesso effetto
               [sulla bilancia  di torsione]  come il processo [generato  dalla torsione  originale
               prodotto]  da sé stesso. [La]  memorizzazione [della]  azione dei processi è una
               caratteristica di tutte le diverse sostanze, eccetto l’alluminio.
                Nel 1984, Dankachov mostrò che la “memorizzazione” o l’effetto “strutturale”
               poteva avvenire anche con l’acqua, e questo è un esperimento che di tanto in tanto
               trova modo di espressione anche presso il pensiero scientifico occidentale alternativo.
               Gli esperimenti sulla “memoria dell’acqua” cominciano ad utilizzare uno dei basilari
               processi di creazione di onde di torsione allo scopo di far decrescere la viscosità o
               densità dell’acqua.  Quindi,  l’acqua  trattata  viene  collocata  vicino  ad un  altro
               contenitore  d’acqua,  e la  nuova viscosità dell’acqua  decrescerà esattamente fino  a
               quella dell’acqua originale trattata.  Altri esperimenti, come quelli di Jacques
               Beneviste, dimostrano come gli effetti di questa memoria dell’acqua siano in grado di
               perdurare anche sotto effetti chimici, con generatori di onde torsionali adoperati per
               stimolare l’acqua  per mezzo di un determinato composto chimico. Infine, quel
               composto può essere trasferito energeticamente in un contenitore sigillato di acqua
               pura, cosicché l’acqua sigillata  assumerà le stesse caratteristiche del modello
               originale.

                  L’EFFETTO-SCHERMATURA DELL’ENERGIA DI UN’ECLISSE SOLARE


               Come già  suggerito nel prologo, il Sole è la nostra ovvia scelta come sorgente
               primaria  di  onde  di  torsione  nella  nostra  eliosfera,  visto  che  possiede  il  99.86%
               dell’intera massa  del  Sistema  Solare. Nel 1970,  Saxel ed Allen  dimostrarono che
               durante un’eclisse solare la presenza della Luna scherma i campi di torsione radianti
               dal Sole, cosa che provoca un incremento nel periodo di oscillazione di una bilancia
               di torsione. I meteorologi  V.S. Kazachok,  O.V. Khavroshkin e  V.V. Tsyplakov sono
               stati in grado  di ripetere questo esperimento  durante l’eclisse solare del 1976,
               producendo lo stesso effetto; tutto ciò venne poi  pubblicato  nel 1977. Altri  hanno
               ottenuto gli stessi  risultati osservando le semplici deviazioni di un pendolo durante
               un’eclisse solare.


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