Page 29 - UNPLI libretto cm 12x21_Neat
P. 29
maiale, (al nimel), prezioso nell’economia delle famiglie contadi-
ne a cui, praticamente a costo zero, garantiva salumi appetitosi
per tutto l’anno. Si ricorda in interessanti pannelli la sua presenza
nella mitologia e nella religione cristiana, la prima ne celebra la
generosa abbondanza, la seconda lo associa alla devozione per
Sant’Antonio Abate. In un’ampia sala sono esposti gli attrezzi dei
norcini ed è documentata la lavorazione della carne suina per la
produzione dei salumi vari. Ricca è la parte dedicata alle caratte-
ristiche del prodotto, ai fattori climatici che ne favoriscono la sta-
gionatura, alla sua commercializzazione. Nell’ultima saletta, nel
mastio, alcuni video mostrano come si è evoluta la lavorazione del
salame dal periodo in cui era prodotto artigianalmente a quello
industriale dei nostri giorni.
Grande estimatore del nostro prodotto di eccellenza è stato il
marchese di Felino Guillaume du Tillot (1711-1774), ministro ri-
formatore di Ferdinando di Borbone, che soggiornava spesso nel
castello e non permetteva mai che sulla sua mensa mancassero
alcune fette di quello buono, bagnato dal vin bianco di Felino, pro-
dotto sui colli vicini dal conte Del Becco. Il marchese fece conosce-
re il nostro prodotto anche nel suo paese d’origine, vantandosi,
con benevola ironia: voilà je suis marquis d’un pais de saucissons.
(Ecco, sono marchese di un paese di salami).
Sulla vicina collina di Barbiano, nel vecchio borgo, resta un inte-
ressante torrione, di cui non si hanno notizie certe: dal momento
che faceva parte di un’estesa proprietà benedettina e intorno sono
state trovate ossa, qualcuno ha avanzato l’ipotesi che si trattasse
della cappella di un camposanto. L’aspetto disadorno e massiccio
Torrione Casa Lori - Barbiano
Torrione di Felino
25