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2. I RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI
Il Capitolo illustra i dati dei rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato attivati nel corso del 2020 e
descrive le caratteristiche dei lavoratori coinvolti. Non sono considerati i rapporti di lavoro a Tempo Deter-
minato trasformati in corso d’anno in contratti di lavoro a Tempo Indeterminato in quanto oggetto di analisi
del prossimo capitolo.
Nel 2020, con il sopraggiungere dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti misure di contenimento
dell’epidemia adottate dal Governo, il mercato del lavoro ha subito un drastico peggioramento che ha visto
una diminuzione sia delle contrattualizzazioni sia delle cessazioni di rapporti di lavoro, con saldo che fa regi-
strare un attivo di 199 mila rapporti di lavoro.
Rispetto al 2019, le attivazioni diminuiscono nel complesso del 19,2%, con tassi relativamente più elevati per
i rapporti di lavoro attivati nelle Regioni del Nord e del Centro (-21,2% e -23,1%, rispettivamente) e per le
attivazioni dei contratti a Tempo Determinato (-18,8%) e di Apprendistato (-31,0%) e per i rapporti di lavoro
attivati nei confronti delle donne (-20,0%).
Il contratto a Tempo Determinato, con il 68,4% di contratti avviati sul totale nazionale, resta il contratto pre-
valente. I rapporti di lavoro attivati con un contratto a Tempo Indeterminato rappresentano il 16,5%, le Col-
laborazioni il 3,5% e il contratto di Apprendistato assorbe una quota pari al 2,9% del totale.
A fronte di 9,5 milioni di contratti di lavoro avviati nel 2020 sono circa 5,9 milioni i lavoratori coinvolti (-10,1%
rispetto al 2019) e il numero di rapporti di lavoro pro-capite è pari a 1,61.
Rispetto all’età dei lavoratori, si registrano tassi di decrescita con valori più elevati nella classe di età fino a
24 anni (-18,6%) e con valori decrescenti al crescere dell’età.
2.1 L’analisi dei rapporti di lavoro per ripartizione geografica e settore di
attività economica
Nel 2020 sono stati attivati circa 9,5 milioni rapporti di lavoro (-19,2% rispetto al 2019), di cui 5,2 milioni
hanno interessato uomini e 4,3 milioni destinati a donne. Il maggior numero di avviamenti si registra nelle
Regioni del Nord (40,6%) e del Mezzogiorno (36,7%). In particolare, rispetto al 2019, nelle Regioni del Nord
le attivazioni calano del 21,2%, mentre nelle Regioni del Centro e del Mezzogiorno si registra una diminuzione
del 23,1% e del 14,0%.
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