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TECNICA
Canon è l’azienda che più di tutte ha differenziato i formati dei propri sensori Fuji propone sensori di formato APS-C caratterizzati da una disposizione dei
dedicati ai sistemi fotografici con obiettivi intercambiabili per usi professionali. filtri colorati per i fotodiodi di acquisizione dell’immagine differente rispetto al
Qui vediamo un CMOS APS-C da 6 megapixel, un CCD APS-H da 4 megapixel tradizionale sistema di Bayer usato da quasi tutti i costruttori. Questa soluzione
e un CMOS Full Frame da 11 megapixel. È interessante anche il confronto permette di ridurre i rischi di moiré pur rinunciando al filtro anti-alias, allo
tra la superficie utile e l’ingombro complessivo di ciascun chip, che denota scopo di sfruttare al meglio la risoluzione del sensore. Le versioni più recenti
l’evoluzione in tal senso. dei sensori Fuji X-Trans hanno anche l’architettura cosiddetta BSI (Back-Side
Illumination) che ottimizza la capacità di raccolta della luce.
Un’ulteriore evoluzione
dei sensori CMOS per
ottimizzare la capacità
di raccolta della luce è
data dalla costruzione
“rovesciata” con i pixel
retroilluminati rispetto alla
configurazione tradizionale.
In questo modo migliora
il rapporto segnale/
disturbo, così come un
po’ tutte le caratteristiche
dell’immagine digitale.
A differenza degli altri sensori immagine, in cui i fotorecettori dei vari colori
sono disposti a mosaico su un unico piano, nel Foveon X3 si hanno tre strati.
Nelle ultime versioni, denominate Foveon X3 Quattro, si ha uno strato frontale
con il quadruplo dei megapixel dei due strati sottostanti. In questo modo, gli
strati inferiori che ricevono meno luce hanno pixel più grandi, a vantaggio
del rapporto segnale/disturbo. Una volta effettuata questa acquisizione
differenziata, il processore attribuisce anche agli strati inferiori la risoluzione
di quello frontale, quadruplicando i dati immagine anche per loro. In generale,
il vantaggio del sensore Foveon su quelli di tipo Bayer riguarda la maggiore
risoluzione effettiva a parità di megapixel del file. Il principale limite delle
tecnologie a più strati sta nello sfavorevole rapporto segnale/disturbo, che non
consente di andare su sensibilità molto alte. Quest’ultima soluzione “Quattro”
punta a mantenere il passo con le crescenti risoluzioni dei sensori a schema di
Bayer, senza penalizzare troppo il disturbo.
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