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TECNICA































       Qui sono riportati principali formati in uso per le fotocamere digitali e gli smartphone. Come si può notare, il più grande dei formati digitali (50x40mm) non arriva
       nemmeno al limite inferiore del medio formato analogico (60x45mm).





       non, che si produceva, e si produce tut-  fare tutto quello che si faceva con la pel-  china del tipo mirrorless. Fuji è sostan-
       tora, in proprio gran parte dei sensori,   licola 135 e oltre. Due i principali motivi   zialmente confinata nell’APS-C, avendo a
       adottò il formato 22,3x14,9 con un fatto-  di questo margine di qualità a vantaggio   suo tempo adottato una baionetta trop-
       re di ritaglio pari a 1,6x e lo chiamò APS-  del digitale, a partire dai 6 megapixel:   po piccola per espandersi nel Full Frame.
       C per la sua vicinanza all’originale APS-C   1) minore effetto grana a parità di valori
       analogico (25,1x16,7mm).            ISO, per cui non si perdono i dettagli fini   La novità del Quattro Terzi
       Nikon, che invece collaborava con Sony   del soggetto.                  Ero in Photokina quel giorno di settem-
       per i sensori, adottò un formato legger-  2) maggiore planeità del sensore rispet-  bre del 2002, quando Olympus annun-
       mente più grande (23,5x15,6 mm) con   to alla pellicola, che porta a risolvere   ciò il proprio rientro nel settore della fo-
       fattore di ritaglio 1,5x, che poi chiamò   quei dettagli minimi che spesso sull’e-  tografia professionale con un nuovo si-
       DX. Questo diventò subito lo standard   mulsione chimica sparivano per impre-  stema fotografico concepito insieme a
       anche per gli altri costruttori che si ap-  cisioni del fuoco.          Kodak e ottimizzato per il digitale tanto
       provvigionavano da Sony e Samsung,   Così, in termini di risoluzione, l’APS-C di-  nei corpi macchina quanto negli obiet-
       come Fuji, Minolta e Pentax.        gitale supera anche la migliore pellicola   tivi.
       La cosa interessante e vincente è che   24x36mm anche quando non ne avesse   Nome a parte (FourThirds non ha mai
       entrambi questi formati mantennero le   ancora pareggiato la risoluzione teorica.  affascinato nessuno), mi lasciò perples-
       proporzioni 3:2 del 24x36, oltre ad ave-  Nell’APS-C si ebbe anche il debutto del   so che fossero scelte le proporzioni 4:3
       re le stesse baionette sulle nuove foto-  sensore CMOS, ad opera della Canon   in un momento in cui l’immagine digi-
       camere. L’unico sacrificio chiesto ai foto-  Eos D30 del 2000, con i suoi 3 megapi-  tale in generale stesse andando sem-
       grafi (professionisti o amatori che fosse-  xel. Oggi 3 megapixel paiono pochissi-  pre più verso i formati panoramici. Al-
       ro) per passare al digitale era quello di   mi, ma non dimentichiamo che allora la   trettanto mi stupì che il nuovo senso-
       accettare il ritaglio e il conseguente fat-  professionale Nikon D1 aveva 2,7 mega-  re (17,3x13mm) fosse ben più piccolo
       tore di moltiplicazione della focale.   pixel su un sensore APS-C di tipo CCD,   dell’APS-C, per un fattore di equivalenza
       Su questo fattore di moltiplicazione si   che all’epoca era superiore al CMOS in   pari a 2 rispetto al 24x36mm.
       è detto e scritto molto, e non sempre   termini di qualità d’immagine. Non a ca-  Col senno di poi, a queste perplessità te-
       a proposito. In estrema sintesi, la “foca-  so, Canon iniziò dal modello amatoriale   oriche vanno aggiunti gli svantaggi pra-
       le equivalente” lo è soltanto dal punto   per proporre il CMOS. Era comunque l’i-  tici del sensore CCD da 5 megapixel (Ko-
       di vista dell’inquadratura; la luminosità   nizio, per questa tecnologia oggi ampia-  dak KAF-5101C) adottato sulla profes-
       massima dell’obiettivo resta quella che   mente dominante.              sionale Olympus E-1, la cui qualità d’im-
       è e la profondità di campo resta quella   Sempre nell’APS-C, da anni ha una forte   magine non era del tutto all’altezza delle
       della focale effettiva. Non si devono sup-  presenza Fuji, con i suoi sensori X-Trans   migliori realizzazioni giapponesi dell’e-
       porre altre equivalenze.            CMOS a matrice “aperiodica” come distri-  poca in formato APS-C, sia in termini
       Si vide quasi subito che già con un sen-  buzione dei filtri colorati sui fotorecetto-  di rapporto segnale/disturbo che come
       sore digitale di formato APS-C si poteva   ri, impiegati in varie serie di corpi mac-  gamma dinamica e fedeltà del colore. Lo


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