Page 167 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
P. 167
a crederci il sale della terra. »
« È il segno di un'identità: per la Sicilia per la nostra storia.
Noi abbiamo avuto cinquecento anni di feudalesimo. Se ci si
rendesse conto che il siciliano è prima di tutto siciliano, poi
medico, avvocato o poliziotto, si capirebbe già meglio. »
Il filosofo Manlio Sgalambro, autore, insieme al musi-
cista Franco Battiato, dell'opera lirica Il cavaliere dell'intel-
letto dedicata a Federico II di Svevia nell'ottavo centenario
d e l l a n a s c i t a ( J e s i , 2 6 d i c e m b r e
1194), nell'introduzione Teoria della Sicilia afferma:
« Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l'estinzi-
one. L'angoscia dello stare in un'isola, come modo di vivere
rivela l'impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordi-
ale. La volontà di sparire è l'essenza esoterica della Sicilia.
Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive
come chi non vorrebbe vivere. La storia gli passa accanto con
i suoi odiosi rumori. Ma dietro il tumulto dell'apparenza si
cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia! La
presenza della catastrofe nell'anima siciliana si esprime nei
suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie
nel Nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico.
Solo nel momento felice dell'arte quest'isola è vera. »
Nel 1889 il filosofo e giurista Yorck von Wartenburg, nel
suo Diario Italiano(Italienisches Tagebuch), las-
ciando Girgenti alla volta di Siracusa commenta:
« ...la specificità interna del siciliano mi sembra l'assoluta as-
167