Page 19 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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Non aveva alcun senso, tormentarsi. Non era certamente colpa
sua, in ogni caso. E tuttavia continuava a chiedersi se la sorte
di quella gente di mare fosse stata veramente a cuore del resto
del mondo. O se, al contrario, i marittimi non fossero mai stati
nei pensieri degli altri. Forse perché lontani.
Non avevano dovuto combattere con il mare in tempesta. Non
si erano misurati con un’avaria, con un motore in fiamme.
Erano rimasti al loro posto, ad aspettare che la vita facesse il
suo corso. E quel virus invisibile aveva scelto, con gli occhi
bendati.
Ripensò agli ex voto.
Erano belli, quei dipinti che raccontavano dei salvataggi del
passato. Non erano opere d’arte, no, spesso erano il lavoro di
umili pittori che nessuno avrebbe mai ricordato. Mancavano
le proporzioni, in molti casi, soprattutto nelle figure umane.
Erano disegni involontariamente comici, per come
ricostruivano le situazioni drammatiche. La cura era riservata
soprattutto alle imbarcazioni, alle vele, perfino alle onde. E il
loro fascino derivava solo dalla loro storia. Erano racconti di
gente umile, che ringraziava per essere rimasta al mondo.
Ebbe un moto di tenerezza per lei, che aveva pensato a quella
storia dell’omino, all’idea della chiesa, del ringraziamento. In
fondo era vero. Doveva provare a vedere la parte buona della
storia, salpare via da quelle secche malinconiche, in cui si era
arenato.
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