Page 21 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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mai saputo quanti altri imbarcati avevano ceduto a quel virus,
          a causa di ritardi, di errori, di sottovalutazioni. Era così anche
          a terra, anche se in mare ti sentivi più solo.

          Un poco alla volta, stava ricomponendo i pezzi della storia.
          Sentiva  la  necessità  di  rimettere  a  posto  le  cose,
          riconsegnando  ad  ogni  sentimento  la  sua  casella  giusta.  La
          gioia di essersi salvato, la malinconia per chi non aveva avuto
          la stessa fortuna, l’indignazione per non poter escludere che si
          potesse fare di più.

          Lei  gli  aveva  inviato  la  fotografia.  Aveva  i  capelli  raccolti,
          faceva delle smorfie buffe.

          «Nessuno  può  cambiare  il  mondo  –  pensò  –  tantomeno  da
          solo».  Non  avrebbe  messo  alcun  omino  ex  voto,  in  chiesa.
          Chissà  dove  sarebbe  finito,  un  giorno,  forse  in  vendita,  in

          qualche pagina di annunci.
          Scelse, invece, dalla stessa lista, una piccola barca d’argento.
          L’avrebbe inviata ai bambini del collega, un piccolo pensiero

          affettuoso.  Avrebbero  potuto  tenerla  o  decidere  se  far
          confluire  quel  minuscolo  naviglio  fra  gli  ex  voto,  per
          ringraziare di aver comunque avuto quel papà dolce e stimato.

          I vivi sulle navi, i morti in fondo al mare. Era la preghiera del
          navigante,  da  pronunciare  «al  calar  della  sera»,  da  parte  di
          «noi  uomini  di  mare».  Fa  che  la  notte  passi  serena  per  chi
          veglia nel lavoro, per chi stanco si riposa. Conforta la nostra
          solitudine con il ricordo dei nostri cari, la nostra malinconia


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