Page 25 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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distanza».
Non ci avevano creduto nemmeno i bambini, che sarebbe
stata così semplice, che tutto sarebbe tornato come prima. La
guardavano con gli occhi tristi. All’inizio chiedevano
continuamente notizie della nonna. Poi, improvvisamente,
avevano smesso. Non volevano sapere. Temevano che
sarebbe arrivata una risposta terribile, prima o poi.
«Chissà perché – si disse – in tutto questo io continuo a
sognare quei vecchi momenti in famiglia. Chissà perché non
riesco a non vedere mia madre, continuamente, appena
socchiudo gli occhi. È sempre lì».
Era logico, che il pensiero fosse costantemente lo stesso. Ma
quel meccanismo infernale non le permetteva di prendere
fiato. Ogni volta che le appariva l’immagine della mamma,
iniziava a piangere. Si tormentava. «Perché mai io non volevo
guardare le fotografie – si chiedeva – perché mai le dicevo
che non mi importava. Avrei potuto essere più gentile. Come
vorrei poter trascorrere questa Pasqua insieme, sfogliando
quei vecchi album. Non voglio lamentarmi mai più, con lei.
Prometto, mamma, che trascorreremo ore a ricordare quei
vecchi aneddoti, quei momenti felici…».
Magari avesse potuto fermare il tempo, riportarlo al giorno
prima del ricovero, cambiare le cose. La mamma aveva un po’
di febbre. Non passava.
«Stai tossendo troppo..».
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