Page 32 - Il Decamerone Moderno Vol. II
P. 32
numero le rimase nella testa, come se rivestisse chissà quale
importanza. La risposta, la scoprì la mattina, quando le
telefonarono dall’ospedale.
C’era da ritirare la catenina della mamma. C’era da ritirare il
vecchio orologio di papà.
Non ce l’avevano fatta. Lei era mancata per prima. E dopo
qualche minuto, pur trovandosi in un altro reparto, lui l’aveva
seguita. «Erano più o meno le tre...».
L’ultimo sogno, era stato il loro dono. Avevano voluto farle
sapere che stavano bene, che erano di nuovo insieme, e che
sarebbe stato per sempre così.
Scelse di non dirlo ai bambini. Non servì. Lo avevano già
intuito. Nessuno dei due, da quell’istante, chiese più di poter
parlare al telefono con i nonni. Mai più.
Quando suonarono al citofono, pensò ad un errore. Era,
invece, un pacco per lei. Il nome del mittente la fece
sobbalzare. Era il nome del padre. Doveva averlo preparato
qualche giorno prima del ricovero, quando forse aveva
iniziato a pensare che nessuno dei due, né la moglie né sè
stesso, ce l’avrebbe fatta.
Era un involucro di carta ocra, quella da pacchi.
Papà non aveva scritto niente, non era nel suo stile. Il pacco
conteneva centinaia di vecchie fotografie. Si trovò a sorridere,
ripensando a quei brevissimi sogni, intensi, in cui la mamma
32