Page 55 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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cose. Non devi interferire».
          La storia era finita così. Solo che non gli era sembrato giusto.
          Perché Lee aveva una famiglia.

          Ma quando aveva insistito, il giorno dopo, l’avevano attaccato
          tutti. «Tu e il tuo carattere. Devi sempre disturbare. Devi sem-

          pre  sollevare  problemi.  Se  ce  ne  fossero  due,  come  te,  il
          mondo  sarebbe  un  disastro.  Fatti  due  domande,  se  non  sei
          riuscito mai ad avanzare di grado. Chiediti perché la gente ti
          evita. Stai nel tuo spazio».

          Luca se l’era chiesto. Tante volte. Non riusciva a capire quale
          fosse il suo spazio, quello in cui doveva confinarsi. Pensava
          che certe questioni, come il diritto alla sicurezza, fossero qual-
          cosa che interessava tutti. Si sentiva in dovere di farsi avanti,
          di sollevare il problema.

          Come  quando  aveva  contestato  un  collega,  per  una  brutta
          storia  di  discriminazione.  Era  un  razzista,  uno  che  incitava
          all’odio.  Lo  aveva  detto  a  voce,  agli  altri,  che  non  andava

          bene. Solo che non era successo niente. Così aveva scritto alla
          direzione. Gli avevano dato ragione, a parole. Ma il collega
          che violava la Costituzione era rimasto al suo posto. Mentre a
          lui  avevano  tolto  il  permesso  di  curare  il  piccolo  giardino
          aziendale,  dove  nidificavano  tante  specie  diverse.  Ci  teneva

          tantissimo, non riceveva alcun compenso. Curava le piantine,
          metteva  nuovi  fiori.  Era  felice  di  dare  una  piccola  oasi  alla
          natura, di offrire alle lucertole e ai pettirossi uno spazio pulito,


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