Page 189 - Lezioni di Mitologia;
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LEZIONE DECIMAQUARTA.


          Dei simboli e degli uffìcj di Mercurio.









        Fra  i cosinomi che l'antichità diede all'astuto fi-
     glìo  di Maia, non ve n'ha forse alcuno più ripetuto
     che quello di Cillenio,  il quale da Cillene, monte di
     Arcadia e patria del nume, secondo la più comune
      opinione deriva. L'alato Cillenio lo chiamò Virgilio
     che apportatore   lo fa dei cenni di Giove ad Enea
     immemore della Italia promessagli dal destino. Così
      traduce Annibal Caro:



         «               Udite ch'ebbe
           Mercurio, ad eseguir tosto s'accinse
           I precetti del padre, e prima ai piedi
           I talari adattossi. Ali son queste
           Con penne d'oro, ond'ei l'aria trattando
           Sostenuto dai venti ovunque    il corso
           Volga,    sopra la terra, o sopra   il mare.
           Va per lo  ciel rapidamente a volo.
           Indi prende la verga onde ha possanza
           Fin nell'Inferno, onde richiama in vita
          NiccoLiNi. Lez. di Mit. ecc.               28
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