Page 185 - Lezioni di Mitologia;
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     il segreto al messaggero dei numi, ma dubito che
     il nostro marmo alluda a qualche fatto più conve-
     niente all'età in  cui  si esprime Mercurio. Omero   ,
       altri che sia l'autore dell'antichissimo inno in sua
     lode, narra che avendo egli involato lo stesso giorno
     che nacque   i buoi di Apolline, per quanto colla sua
     avvedutezza   si avvisasse di celare ogni indizio del
     furto  , non potè sfuggire alla  vista di un vecchio
     lavoratore dei campi di Onchesto,     al quale racco-
     mandò con tutta energia che tacesse:


             « Veggendo come non veggente       sii,
                                            ^
                E sordo udendo, e taci.   »

      Questa favola sembra presentarci    il momento della
      nostra statuetta, in cui si mira l'avveduto bambino
      dissimulare con un riso artificioso l'imbarazzo della
      sua sorpresa, e far cenno col dito per inculcare    il
      silenzio a chi l'avea osservato. Questo riso appunto
      che brilla insidiosamente sulle sue labbra, e l'aria
      vezzosa del volto  , son rammentati da Luciano in
      uno dei suoi Dialoghi, in cui delinea collo spiritoso
      suo  stile  il carattere  di Mercurio infante  , similis-
      simo a quello che ha segnato l'antico scultore nei trat-
      ti di questa graziosa figura col suo maestrevole scal-
      pello. 11 braccio sinistro mancava nell'antico ed ora
      porta la borsa, distintivo notissimo di questo dio   ,
      a cui si attribuiva il lucro ed  il commercio  ;  il quale
      serve per farlo al primo colpo d'occhio conoscere.
      L'abito è una specie di camicia o suhucida, che si
      osserva qualche volta nei putti antichi. Fu dissot-
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