Page 181 - Lezioni di Mitologia;
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      bergo, alto inganno agitando nella mente, vide che
      il cocchio ed  i cavalli  il Sole nell'Oceano nascon-
      deva. Balzò dall' antro  , corse agli  ombrosi monti
      Pierii, dove le liete erbe pasceva l'armento degl'im-
      mortali. Separò da questo cinquanta bovi     , e delle
      sue arti non dimentico, egli con la preda camminava
      all'indietro. Né bastò questo accorgimento all'ineffa-
      bile astuzia di Mercurio. Gettò   i sandali nell'arena
      del mare, e con foglie di mirto e di mirica ordì pei
      piedi nuovo riparo. Lo vide dall'ombroso Onchesto
      un vecchio, cui lo dio comandò il silenzio dicendo:
         vecchio, che scavi le piante coi curvi omeri cer-
      tamente molto    ti affaticherai prima che  ti rendano
       il frutto sperato; ma ora  fai vista di esser cieco e
       sordo, e  taci, poiché  io non porto via la tua roba.
       — La luna col recente raggio illuminava la terra
       quando  il potente  figlio di Giove  arrivò al fiume
       Alfeo, dove in una stalla nascose  i bovi dalla larga
       fronte involati ad Apollo. Due ne uccise, e fé' liba-
       zioni agi' immortali  ; quindi affrettandosi verso il pro-
       prio tetto, non riscontrò per sua gran ventura ninno
       degli uomini e degli Dei : dei cani stessi non s'udiva
       il latrare. Entrò con tacito piede nell'antro, si cinse
       di nuovo delle fasce  , credendo   di  fare inganno a
       Maia. Ma ad essa, come a dea, tutto era noto; onde
        rimproverò la frode al figliuolo, chiamandolo grande
        sollecitudine dei mortali.

          Giunse intanto Apollo nell'Onchesto, scoperse l'au-
        tore del furto dagl'indizii datigli dal vecchio di cui
        favellammo, volò   al selvoso monte Cillenio;  il gio-
        condo odore che diffondeasi accusò la casa del nume
            NiccoLiNi. Lez. di Mit.  ecc.              22
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