Page 191 - Lezioni di Mitologia;
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      veleggiarono gli antichi. Omero, custode della prima
      semplicità della favola, nell'Inno attribuitogli narra
      che gli fu data l'aurea verga in cambio della lira
      da Apollo, che la cura gli affidò    degli armenti.  I
      mitologi più recenti  aggiungono che col potere di
      questo l'ire separò nell'Arcadia di due serpenti, onde
      vi furono uniti per   significare la  concordia  degli
      animi più efferati. Jamblico, che col velo dell'allego-
      ria adonestar volle di soverchio le   favole per op-
      porle con insana fiducia alla luce dell'Evangelo, as-
      serisce che  i serpenti simboleggiavano la dialettica
      arte insegnata dal nume dell'eloquenza. Checché ne
      sia,  il caduceo distingueva  i legati di pace; e gli
      atleti nella palestra lo adoperavano forse perchè in
      questo costume formata    fu- dal dio la rozzezza dei
      primi mortali.
        Vergadoro fu   il nipote d'Atlante pure cognomi-
      nato per questo segno, che era con molto     artifizio
      composto; perchè aureo fu detto ancora dagli anti-
      chi quello che era bello, come da Esichio e da Ate-
      neo  si rileva. Di Mercurio chiamato    Acacesio, da
      Acaco figlio di Licaone educatore del nume, era ce-
      lebre  il tempio presso  i Megalopolitani. Tetragono,
      cioè quadrato,  lo dissero pure gli antichi, secondo
      alcuni dai quattro  ritrovati dei quali  fé' ricca l'u-
      mana gente; e al parer di altri, più probabile, dalla
      figura della statua di lui Erme nominata, colla quale
      comunemente    gli antichi decoravano le loro biblio-
      teche. Trecipite chiamò  il nume l'oscuro Licofrone
      nella Cassandra, forse perchè deità comune al cielo
      alla terra  ,  all'inferno. Così scolpito  gli antichi lo
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