Page 202 - Lezioni di Mitologia;
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Sdegnato Giove perchè T umana gente liberata da
questo terrore sarebbe in ogni colpa trascorsa, uc-
cise questo raro medico, cui non valsero le sue ar-
ti. Apollo percosso dalla pietà dell'estinto figliuolo,
non potendo rivolgere la sua vendetta contro il
Tonante, diresse infallibili saette sui Ciclopi fabbri-
catori del fulmine, arme di Giove, e ministro della
morte vendicata. Sdegnato il padre degli uomini
rilegò dal cielo Apollo, che esule famoso errò per
la terra lungo tempo, e finalmente ricovrossi presso
Admeto, nella cui casa sofferse la mensa servile,
e tutti i danni
« Che l'arco dell'esilio pria saetta. »
Sull'Amfriso pasceva le cavalle del re, e nel pin-
gue lago Bebeide lavava le chiome, già gloria della
madre. Quante volte Diana arrossì incontrando nelle
selve il fratello divenuto servo d' un mortale ! Co-
nobbe Admeto finalmente l'ospite divino, e nacque
fra loro non volgare amicizia , cui fu debitore il
primo d'infiniti benefizii, onde nell'insigne tragedia
di Euripide il nume col suo pietoso ministero aiuta
Ercole, che libera dalla morte l'unica Alceste.
• Né la serviti! d'Apollo ebbe fine , poiché la po-
vertà lo costrinse a dividere con Nettuno l'impresa
di costruire le mura troiane. Non adoprò il dio
secondo Ovidio, i comuni mezzi, ma col suono della
lira volontarie le pietre si unirono perché sorges-
sero le mura dello spergiuro Laomedonte. Né la
pattuita mercede segui la fatica : più generoso del