Page 199 - Lezioni di Mitologia;
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            Te canto, o padre della curva lira,
              Al faretrato iddio dono maggiore
              Della minaccia, onde fu pegno     l'ira
                                 D'eterno amore   :
            A te fanciullo del rapito armento
              La cura con miglior senno commise,
              E vedovo dell'arco,   all'ire intento,
                                 Apollo  rise.
            Tu l'aer  tratti, a te servono  i venti
              Coll'eterno vigor dei piedi alati  :
              Scendi fra noi quando    di dio  gli accenti
                                 Seguono   i Fati.

           Nume pietoso ai miseri mortali
              Priamo guidasti fra l'Achive tende    :
              Gli accrebbe onor la maestà dei mali.
                                 Non regie bende.

           Baciò le mani    al vincitor tremendo
              Sparse di sangue, ed ammutir      le squadre
              Achille nel senil volto piangendo
                                 Rivide  il padre.

           Nell'Eliso la tua verga conduce
              I Giusti  sciolti dal corporeo manto,
              E quei che spargon per la nova luce
                                 Provido pianto.
           Tu vinci gli occhi col miglior dei numi,
              Che per te lascia le Cimmerie grotte:
              Dical Argo, cui preme    i cento lumi
                                 Unica notte.
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