Page 217 - Lezioni di Mitologia;
P. 217
205'
Olimpia: la quadriga fu solamente eccettuata. I fan-
ciulli per una legge espressa, furono ammessi alla
corsa dello stadio semplice ed a quello dello stadio
ripetuto; ma nella Pitiade successiva si abolì il pre-
mio, e fu stabilito che non vi sarebbero che delle
corone pei vincitori. Si tolse l'accompagnatura dei
flauti, perchè aveva un non so che di tristo, e non
poteva convenire che alle lamentazioni ed all'ele-
gie, ed infatti questo era l'uso che se ne faceva.
» Nel seguito ai giuochi Pitici si aggiunse la
corsa dei cavalli. Nell'ottava Pitiade si diede una
corona pei giuocatori d' istrumenti a corde senza
canto. Nella seconda si comprese la corsa degli uo-
mini armati. »
Fin qui Pausania. Daremo quel che avanza del
suo racconto nella se^'uente Lezione. Udite intanto
da Orazio nuove lodi del nume.
Nume, che ultor della fastosa lingua
Sentì la prole Niobea, che l' arco
Certo sul rapitor Tizio volgesti,
E contro Achille Larisseo mao^a^iore
Duce d'ogni altro, e per te solo, o Dio,
Ineguale guerrier, benché di Teti
Figlio scotesse le Dardanie mura
Con la, fato di Troia, asta tremenda.
Qual pin reciso da bipenne acuta,
querce, ch'il furor di Noto atterra,
E di larga mina il bosco ingombra.
Cade il Pelide, e nella Teucra polve
Pone il capo, dolor lungo alla madre.