Page 232 - Lezioni di Mitologia;
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                    Ultimi senza alcuno ordin dispensa
                    Su tutti  i  figli. Le livide braccia
                    Inalza al  ciel dall'infelice amplesso,
                    E grida: Del dolor nostro, o Latona,
                    Pasciti, e sazia  il tuo feroce petto  :
                     In sette  figli  io moro. Esulta, o fera
                     Vincitrice, trionfa:  e perchè  dissi
                     Vincitrice? a me più misera resta
                     Che a te felice: dopo tante morti
                     Ancor  ti vinco. — Con stridore orrendo
                     L'arco scoccò: tremano tutti: a,udace
                     E Niobe sola. In nere vesti avvolte
                     Stavano intorno del funereo letto
                     Con sparse chiome le sorelle meste.
                     Fere lo strale una fra queste; cade,
                     E muor baciando la fraterna bocca.
                     All'altra che volea porger conforto
                     Alla madre, troncò morte la voce,
                     E le labbra silenzio eterno oppresse.
                     Alla terza  il fuggir dubbio  si toglie,
                     E la sorella sua preme. Vedresti
                     Celarsi l'une, tremar  l'altre, sempre
                     Correre a morte per diverso     fato.
                     L'ultima avanza di cotanta prole:
                     Colla vesta e col suo corpo la madre
                     La protegge gridando: Una      ti chiedo,
                     Una di tante!   e in mezzo   ai prieghi muore
                     La giovinetta. Fra gli estinti   figli
                     Piomba l'alfin vedova madre:     i mali
                     La irrigidir: non move aura le chiome:
                     Manca al volto    il colore:  i lumi stessi
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