Page 227 - Lezioni di Mitologia;
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     logia  scritta  influisca  sulla  figurata,  continuerà
     Pausania a descriverci nella seguente Lezione.
        Udite la sorte di Niobe e dei   figli di lei da Ovi-
     dio, che in questa parte ho volgarizzato. Vi recherà
     maraviglia che    ncii  sia  accinto  a questa impresa
     dopo  la celebre traduzione dell'Anguillara. Ma que-
     sto  insigne  traduttore, dividendo cogli  artisti del-
     l'età sua  il  difetto  di dare moderni costumi agli
     antichi  , nuoce allo scopo dei nostri  studii. Quindi
     è  che mi   perdonerete   se  avventurato mi sono a
     così diseguale confronto.

                             NIOBE.


           fortunata fra l'Ismenie madri,
          Niobe, se altera della propria sorte
          Non   eri. In mezzo  alle tebane  vie,
          Ripiena  il petto  di furor presago.
          Manto scorrea:   sulle tremanti bende
          L'orror s'innalza delle chiome, e grida:
          Affollatevi, o donne, e date  ai  figli
          Di Latona ed a    lei preghi ed incensi.
          Cim^ete  il crin di lauro:  io vel comando.
          La Diva   il vuole. Le prescritte frondi
          Cingono   il crin delle Tebane:  al cielo
          Mille salgono a un tempo incensi e voti.
          Ma vien Niobe superba: ampia corona
          Le fan mille compagneff    il  frigio manto
          L'oro distingue, e ancor nell'ira è bella.
           Crolla sdegnosa la leggiadra testa,
           E accresce onor la libertà del crine,
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