Page 238 - Lezioni di Mitologia;
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Capo d'Anzo fra le ruine di quell'antica città, ce-
lebre nella storia romana e pel porto e pel tempio
della Fortuna, e per le delizie imperiali chiamate
da Filostrato col nome di reggia dei- Cesari, che
tale poteano dirsi, attesa la premura che si pre-
sero di abbellirle tanti imperalori romani da Au-
gusto fino ad Antonino Pio. Fra questi alcuni, e
singolarmente Nerone, riguardavano Anzo come la
patria, e Cajo Caligola pensava sino farla sede
dell'impero e seggio ordinario degli Augusti. Non
dee far maraviglia dunque che tante insigni scul-
ture lo adornassero, come l'ApoUine di Vaticano,
e la celebre statua del Gladiatore Borghese. Giu-
lio II aveva acquistata la prima avanti la sua as-
sunzione al Pontificato, e la teneva a'SS. Apostoli
nel suo palazzo. Salito al trono, la collocò insieme
col Laocoonte nel suo giardino Vaticano colla di-
rezione, come si crede, del Buonarroti. Il marmo
è un finissimo greco di somma conservazione, non
mancando che la mano sinistra, ed essendo le gam-
be riunite dei loro pezzi antichi. Quello che avanza
circa la qualità del marmo, onde è formato l'Apollo
è assicurato dalla dilÌ2^ente osservazione fattavi es-
pressamente dai periti e professori di questo genere
e in ciò la forza della verità mi obblÌ2:a a dissen-
tire da un grand'uomo dei nostri tempi (il celebre
Mengs) che non contento di aver rapita la mera-
viglia del secolo colle sue sorprendenti pitture, ha
meritato ancora la fama di autore, mercè l'amici-
zia di persona distinta per impieghi e per lettera-
tura, che si è compiaciuta fare al pubblico un dono