Page 241 - Lezioni di Mitologia;
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mi curerei di rispondere, che poche memorie ci sou
restate nelli scritti a noi pervenuti, e soltanto di
quelle che o per la situazione in luoghi assai fre-
quentati, per la religion de' popoli, o per altre cu-
riose avventure si rendevano più interessanti. Si è
fatta commemorazione assai inesattamente da Plinio
e Pausania, e casualmente da alcuni altri; e per-
ciò sono restate ignote quasi 1500 statue del solo
Lisippo, ognuna delle quali, secondo Plinio, poteva
render l'autore illustre; non mi curerei, dico, di
questa risposta, ma sosterrei piuttosto, che vera-
mente è questo uno dei quattro celebri Apollini in
marmo rammentati da Plinio, ma che non può de-
terminarsi per mancanza di piìi accurata descrizione,
Lasciando da parte quelli che non possono conve-
nire all'azione del nostro, ne rammenta Plinio due
di Filisco, un di Prassitele, ed uno di Calamide.
Quei di Filisco erano nei Portici di Ottavia, uno
nel suo tempio, l'altro per ornamento, e questo ag-
giunge ch'era nudo. Da tal particolarità sembra in-
ferirsi che l'altro fosse vestito. Ma l'essere anche
ai tempi di Plinio situati ambedue in luogo pub-
blico e sacro, mi fa pensare che non fossero poi
trasportati ad Anzo dove fu scoperta questa insi-
gne scultura.
» Più facilmente può credersi questa statua l'A-
pollo di marmo di Prassitele che Plinio annovera
fra le più belle opere di quello scultore, senza ad-
ditare il sito preciso dove si custodiva. Potrebbe
anche con maggior probabilità esser quello di Ca-
lamide esistente ai tempi di Plinio negli Orti Ser-