Page 245 - Lezioni di Mitologia;
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      dipingerla e descriverla? Io avrei bisogno dell'arte
      medesima,    che  guidasse  la mia mano anche nei
      primi e più sensibili tratti, che n'ho abbozzati. De-
      pongo pertanto   a' piedi  di questa statua l'idea che
      ne ho dato, imitando così    coloro  che posavano a
      pie  dei  simulacri  degli  Dei  le  corone  che non
      giungevano a metter loro sul capo.     »
         Debbo   farvi  avvertire che  il celebre  Visconti,
      poiché fermò sua dimora in Parigi, mutò d'opinione
      riguardo all'autore della celebre statua dell'Apollo
      di Belvedere, e   alla  qualità  del marmo   in cui è
      scolpita. Affermò non potersi supporre opera di Ca.
      lamide un lavoro    sì  perfetto,  dove la più  severa
      bellezza è unita a tutte le grazie immaginabili, per-
      chè  il mentovato Artefice conservava qualche cosa
      della durezza e della magrezza delle scuole più an-
      tiche. Quindi non è lontano dal credere che lo scul-
      tore dell'Apollo abbia imitata questa statua da una
      delle più antiche  di Calamide, correggendone    i  di-
      fetti, aggiungendovi nuove bellezze. Così facevano
       gli antichi:  così Glicone  perfezionò nell'Ercole di
       Farnese quel di Lisippo, di cui esiste una copia an-
       tica in Firenze:  così Cleomede nello scolpire la Ve-
       nere Medicea aveva ritenuta l'attitudine principale
       della Venere Gnidia. Quanto    al marmo della statua
       il Visconti dice sostenersi dai mineralogisti che nelle
       cave abbandonate di Carrara si trovan vene di mar-
       mo perfettamente simili a quella dell'Apollo, e vide
       in  Parigi un marmo di Carrara,       che  si credeva
       greco.
          Udite adesso da Ovidio, che, incoraggito dal vo-
           NicccLiNi. Lez. di Mit.  ecc.              30
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