Page 243 - Lezioni di Mitologia;
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sino a noi si sono conservate. Direbbesi che l' ar-
tista ha qui formata una statua puramente intel-
lettuale, prendendo dalla materia quel solo che era
necessario per esprimere la sua idea e renderla vi-
sibile. Questa mirabile statua tanto supera tutti gli
altri simulacri del dio, quanto l'Apollo di Omero
è più grande degli altri descritti dai susseguenti
poeti. Le sue forme soUevansi sopra l'umana na-
tura, e il suo atteggiamento mostra la grandezza
divina che l'investe.
» Una primavera eterna, qual regna nei beati
Elisi, spande sulle virili forme di un'età perfetta i
piacevoli tratti della ridente gioventù, e sembra che
una tenera morbidezza scherzi sulla robusta strut-
tura delle sue membra. — Vola, o tu che ami i mo-
numenti dell'arte, vola col tuo spirito sino alla re-
gione delle bellezze eteree, o diventa un Genio, e
prendi una natura celeste per riempier l'anima tua
coll'idea di un bello sovrumano; potrai formartene
allora una giusta immagine, poiché in quella figura
nulla vi è di mortale, nessuno indizio si scorge
dell'umana fralezza. Non vi son nervi né vene che
a quel corpo diano delle ineguaglianze e del movi-
mento: ma par che un soffio celeste, simile a fiu-
me che va placidissimo, tutta abbiane formata la
superfìcie. Eccolo: egli ha inseguito il serpente Pi-
tone contro di cui ha per la prima volta piegato
il suo arco, e coU'agil piede lo ha raggiunto e tra-
fìtto. Il suo sguardo, sollevato in una piena com-
piacenza, portasi quasi all'infinito bene al di là della
sua vittoria. Siede nelle sue labbra il disprezzo, e