Page 247 - Lezioni di Mitologia;
P. 247

,



                                                        235

           La ninfa ancor d'amante aborre     il nome;
           Sol delle selve a  lei piace  il secreto;
           Emula di Diana, ama alle belve,
           Terror dei boschi, contrastar le spoglie;
           Ai capelli l'error frena una benda.
           Ed ai voti di mille amanti oppone
           Odio e rifiuto, e amor dispregia e nozze.
           Spesso  le disse  il padre; A me tu dai
           E genero e nipote, o    figlia. — Aborro
           Come delitto d'Imeneo la face:
           E dolcemente nel paterno collo
           Trattien le braccia,  di rossore onesto
           Ornata   il volto, e dice: A me concedi
           Padre, ch'io viva eternamente casta.
           Giove a Diana noi neg^. — Compiace
           Egli dicendo: Al voto tuo contrasta
           La potente beltà. — Ma Febo intanto
           Ama Dafne, la mira,     e come amante
           Spera quel che desia; mentono al nume
           Pur gli oracoli suoi. Qual lieve paglia
           Arde, e splende per largo incendio    il campo
           Tal regna nel Febeo petto la fiamma,
           E  di sterile amor nutre la speme;
           Vede pender sul collo    il crin negletto,
           E qual   fìa, grida, se all'error felice
           Legge l'arte donasse? —     I lumi ammira

           Emuli delle   stelle, e quella bocca.
           Che non basta    il veder: loda le mani
           E  le braccia, che appena   il vel nasconde,
           Quel ch'è celato col desio figura
           Più bello. Ma la ninfa emula     il vento
   242   243   244   245   246   247   248   249   250   251   252