Page 247 - Lezioni di Mitologia;
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La ninfa ancor d'amante aborre il nome;
Sol delle selve a lei piace il secreto;
Emula di Diana, ama alle belve,
Terror dei boschi, contrastar le spoglie;
Ai capelli l'error frena una benda.
Ed ai voti di mille amanti oppone
Odio e rifiuto, e amor dispregia e nozze.
Spesso le disse il padre; A me tu dai
E genero e nipote, o figlia. — Aborro
Come delitto d'Imeneo la face:
E dolcemente nel paterno collo
Trattien le braccia, di rossore onesto
Ornata il volto, e dice: A me concedi
Padre, ch'io viva eternamente casta.
Giove a Diana noi neg^. — Compiace
Egli dicendo: Al voto tuo contrasta
La potente beltà. — Ma Febo intanto
Ama Dafne, la mira, e come amante
Spera quel che desia; mentono al nume
Pur gli oracoli suoi. Qual lieve paglia
Arde, e splende per largo incendio il campo
Tal regna nel Febeo petto la fiamma,
E di sterile amor nutre la speme;
Vede pender sul collo il crin negletto,
E qual fìa, grida, se all'error felice
Legge l'arte donasse? — I lumi ammira
Emuli delle stelle, e quella bocca.
Che non basta il veder: loda le mani
E le braccia, che appena il vel nasconde,
Quel ch'è celato col desio figura
Più bello. Ma la ninfa emula il vento