Page 270 - Lezioni di Mitologia;
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                    La materia era vinta. È da Vulcano
                    Qui sculto  il mar, che della terra abbraccia
                    11 globo, e  il cielo che sovrasta al globo.
                    Cerulei numi ha l'onda: evvi     il canoro
                    Triton che suona la ritorta conca,
                    E Proteo dubbio, ed Egeon che preme
                    Con le sue braccia alle balene    il tergo:
                    Dori e le figlie altre nuotar vedreste
                    Ed altre assise:  dai capelli verdi
                    Sgorga l'onda: d'un pesce un'altra è peso:
                    Non hanno tutte un sol sembiante, eppure
                    Non è diverso, che cosi conviene
                    A sorelle. La terra uomini porta
                    E selve o fere e ninfe, e degli aperti
                    Campi tutti   gli Dei. Là sopra   il cielo
                    Sei segni a destra, ed a sinistra stanno
                    Altrettanti. Calcò le chiare soglie
                    La prole di Climene, e vide     i  tetti
                    Del dubitato padre, e ratto Torme

                    Drizza al volto paterno.   Il pie ritenne
                    Lungi, perchè non soffre occhio mortale
                    Luce di Febo, che sul soglio siede
                    Di smeraldi distinto, ed ha velate
                    L'eterne mem.bra di purpurea veste.
                    Stanno   al lato del nume   i mesi,  i giorni.
                     Gli anni,  i secoli, e poste in spazii eguali
                     Ore e Stagioni: a Primavera     il crine
                     Cingono  i  fiori: ed ha di spighe un serto
                     La nuda Estate: dell'Autunno    i piedi
                     Tingon  le uve calcate;  al freddo Inverno
                     Le chiome irsute son   di neve asperse.
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