Page 275 - Lezioni di Mitologia;
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Toccò le mete dell'esperio lido.
Chiede la terra i nostri ufficii; splende
L'aurora, e innanzi a lei fugge la notte.
Le briglie afferra, e se il mutabil petto
Cede ai consigli miei, lascia l'impresa,
Or che a te si concede, e ancor non premi
L'asse mal desiato. — Occupa il carro
Fetonte già coll'agil corpo, e gode
Trattar con mano le permesse briglie,
E rende grazie non volute al padre.
D'infiammati nitriti empiono il cielo
Eto, Flegonte, Piroento, Eoo
Del Sol destrieri, e percotean coi piedi
La sbarra: allor che dell'immenso cielo
La libertà Teti concesse, ignara
Dei fati Fetontei. Fugge la via
Sotto i pie dei corsier, le nubi opposte
Stridon divise, già levati a volo
Avanzan gli Euri dalla stessa parte
Nati. Lieve era il carro, al giogo istesso
Mancava il peso, onde simile a nave
Che leggera al furor cede dei flutti,
Salta il cocchio che par vuoto: abbandona
Il trito spazio: già trema Fetonte,
E non sa volger le commesse briglie,
E non potria sapendo. Allora è fama
Ch'osar bagnarsi nel vietato flutto
I gelidi Trioni: ire novelle
Prese il serpente, e tu pigro Boote
Col tuo plaustro fuggisti. Allor che vide
Giù giù la terra di Olimene il figlio
Impallidì, tremar le guance, e gli occhi