Page 488 - Lezioni di Mitologia;
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aspetto di tutta la natura nell'universo, che consi-
steva in una rozza ed indigesta mole, in un inerte
peso, ed in ammucchiati semi discordi di cose non
ben congiunte. 11 rintracciare altro negli antichi ci
condurrebbe a delle dispute metafisiche, dalle quali
aborre lo scopo delle mie ricerche.
Quali genitori dia la favola alla Terra non è fa-
cile il rintracciare. Alcuni la dissero nata dal liti-
gio, altri da Demogorgone, non appoggiati però
alle antiche testimonianze. Esiodo, come avete ve-
duto, non descrive l'origine di lei, ma immediata-
mente dopo il Caos la pone.
V'è chi la fa moglie di Titano. L'autore dellln-
no Omerico la chiama gran madre degli Dei e con-
sorte del Cielo stellato. Erodoto dice che presso gli
Sciti, dai quali era sommamente onorata, reputa»
vasi Giove il marito. Esiodo certamente non le dà
per consorte, ma per figlio il Cielo. Che che ne
sia, fu annoverata, come Eschilo lasciò scritto, fra
gli Dei terrestri ed infernali, ed ebbe molti nomi
come lo stesso scrittore nel Prometeo attesta.
Pausania narra che diede la prima gli oracoli,
e che avendo ceduta la sede e il privilegio a Te-
mide, quest'ultima ne fé' dono ad Apollo.
Immolavano gli antichi a questa dea un'agnella
nera, come rilevasi dal terzo libro àeWIliade di
Omero. Orazio le assegna altra vittima nel porco,
ed Eschilo scrive che usanza era d'offrirle gli stessi
sacrifizii che agli Dei mfernali, chiamati inferie dai
Latini. Quasi tutte le antiche pagane nazioni hanno
venerata con sommo culto la Terra. Gli Egiziani,