Page 489 - Lezioni di Mitologia;
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         gli  Sciti,  i Liei,  i Frigi,  i Romani, la posero col
         Cielo e cogli  astri, dai quali cominciò la idolatria.
           Conviene adesso rintracciare nei monumenti an-
        tichi e nelle medaglie   i modi diversi di rappresen-
        tare la Terra. In una    pittura antica  del sepolcro
        dei Nasoni, ov'è    effigiata la pugna tra Ercole ed
        Anteo, la Terra è rappresentata nella figura di una
        donna assisa sopra una rupe. Ella avea luogo nella
        composizione di questa tavola come madre       di An-
        teo, che rinnuovava le sue forze ogni volta che toc-
        cava la Terra. Sopra una pasta antica è indicata
        da uno scoglio sul quale Temide è assisa per in-
        dicare che questa dea era figlia della Terra.   « Una
        medaglia dell'imperator Comodo, dice Addison,      of-
        fre l'immagine del Sole che comincia     il suo corso;
        il disegno n'è bello, e rammenta    i celebri versi di
        Ovidio: La via è ripida, terribile, ma sono    i quat-
        tro corsieri del Sole; eglino hanno divorato lo spa-
        zio,  i loro piedi percotono  l'aria, ed allontanano le
        nuvole. — Ma      l'artista  si allontana con sommo
        giudizio dal poeta. Tutti due rappresentano la Terra
        distesa sotto  il passaggio dello dio, ma eccone la
        differenza. In Ovidio ella è spaventata dall'incendio.
        Consumata dall'ardore, egli    dice, inalza la sua  te-
        sta carica  d' innumerabili  frutti. Oppone la mano
        alla fronte, e scotendo  il suo vasto corpo   si lagna
                   —
        col Cielo.
           Per allontanare questa funesta immagine, l'arti-
        sta adotta quella, colla quale   Lucano   felicita Ne-
        rone della sua maestria     nel guidare il carro,  di-
        cendogli che s'egli fosse salito sui fiammanti Coc-
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