Page 491 - Lezioni di Mitologia;
P. 491

479

        al tomo   1, ed ha pur  ivi l'Inverno, ch'è solo ab-
        bigliato, ristesso luogo. Forse   i Romani esprime-
        vano   con giovani   uomini o   fanciulli  le stagioni,
        perchè presso   di loro  chiamavansi neutramente     i
        tempi dell'anno, al contrario    dei Greci, dai quali
        colla parola  6/5* feminina erano significate.
           In un'antichissima lucerna del già citato Museo
        Passeri vedesi la Terra in mezzo a sette pianeti,
        come appunto da Macrobio viene espressa. La Terra
        è turrita, ed ha al di sopra alla destra Mercurio,
        come   si distingue  dall'ali sul capo, ed alla sinistra
        è Saturno turbato in vista e severo. Marte col suo
        elmo, e Venere colle chiome annodate pongono in
        mezzo la Terra: sotto a Marte stassi la Luna, che
        ha  di fronte Giove, ed in mezzo      tutto raggiante
        mirasi il Sole. L'Olivieri suppone eruditamente che
        la Terra venga qui accompagnata dai sette pianeti
        perchè questi, come fu credenza degli antichi, eser-
        citavano ciascheduno nel proprio giorno la loro ef-
        ficacia e virtù sopra la Terra, e le tramandavano
        gl'influssi. Assai della Terra.
           Amore re degli uomini e degli Dei merita le no-
        stre ricerche.  I Latini, come nota Servio, diedero
        ad Amore    il nome di   Cupido. Ma questa      regola
        non è generale, come in Virgilio, in Properzio può
        vedersi; onde io mi servirò indistintamente dell'uno
        e dell'altro nome. Esiodo non     gli attribuisce geni-
        tori, ma lo fa succedere al Caos ed alla Terra.
           Secondo Cicerone vi furono tre Amori. Il primo,
        figlio di Mercurio e Diana:    il secondo di Mercurio
        e Venere;   il terzo nato  dalla Venere    terza e da
   486   487   488   489   490   491   492   493   494   495   496