Page 491 - Lezioni di Mitologia;
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al tomo 1, ed ha pur ivi l'Inverno, ch'è solo ab-
bigliato, ristesso luogo. Forse i Romani esprime-
vano con giovani uomini o fanciulli le stagioni,
perchè presso di loro chiamavansi neutramente i
tempi dell'anno, al contrario dei Greci, dai quali
colla parola 6/5* feminina erano significate.
In un'antichissima lucerna del già citato Museo
Passeri vedesi la Terra in mezzo a sette pianeti,
come appunto da Macrobio viene espressa. La Terra
è turrita, ed ha al di sopra alla destra Mercurio,
come si distingue dall'ali sul capo, ed alla sinistra
è Saturno turbato in vista e severo. Marte col suo
elmo, e Venere colle chiome annodate pongono in
mezzo la Terra: sotto a Marte stassi la Luna, che
ha di fronte Giove, ed in mezzo tutto raggiante
mirasi il Sole. L'Olivieri suppone eruditamente che
la Terra venga qui accompagnata dai sette pianeti
perchè questi, come fu credenza degli antichi, eser-
citavano ciascheduno nel proprio giorno la loro ef-
ficacia e virtù sopra la Terra, e le tramandavano
gl'influssi. Assai della Terra.
Amore re degli uomini e degli Dei merita le no-
stre ricerche. I Latini, come nota Servio, diedero
ad Amore il nome di Cupido. Ma questa regola
non è generale, come in Virgilio, in Properzio può
vedersi; onde io mi servirò indistintamente dell'uno
e dell'altro nome. Esiodo non gli attribuisce geni-
tori, ma lo fa succedere al Caos ed alla Terra.
Secondo Cicerone vi furono tre Amori. Il primo,
figlio di Mercurio e Diana: il secondo di Mercurio
e Venere; il terzo nato dalla Venere terza e da