Page 623 - Lezioni di Mitologia;
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dei diti, significa la misura che i Greci chiamavano
jr>,;^uv, simbolo di una retribuzione giusta ed equa di
tutte le azioni.
Lo sguardo che ella volge nel suo seno per la
parte del suo vestiario, ch'ella ne tiene lontano e
tirato verso il viso, dà un'idea delle ricerche scru-
polose, delle quali questa dea si occupa per disco-
prire i segreti più nascosi ; ed è sotto questo punto
di vista eh' Esiodo la chiama figlia della Notte.
Però una medaglia dell'imperatore Adriano la rap-
presenta con un dito sulla bocca. Il ramo eh' ella
tiene è di melo selvaggio per mostrare la durezza
e l'inflessibilità de' suoi decreti. Una figura di mar-
mo alla Villa Albani è stata creduta da "Winkel-
mann Nemesi, ma da lui con ragione dissente, come
udirete, Visconti.
La figura di una donna alata, che in un quadro
dell' Ercolano sembra consolare Arianna da Teseo
abbandonata, mostrandole col braccio teso la nave
che si allontana , e che non è stata determinata
nella spiegazione di quella pittura, è Nemesi pro-
babilmente, ed hanno creduto per isbaglio un elmo
i suoi capelli annodati sulla cima della testa.
L'allegoria degli Etiopi rappresentati sulla coppa
che teneva nella mano la Nemesi di Fidia, della
quale Pausania non ha spiegato il significato , si
riferisce forse all'epiteto d' irrepjensibile dato da
Omero a questa nazione. Quindi Fidia può avere
avuto intenzione di rappresentare i favoriti di Ne-
mesi, i quali per una condotta virtuosa dei bene-
ficii di lei si rendono degni.