Page 625 - Lezioni di Mitologia;
P. 625

613
       rie medaglie; ma    la situazione del braccio destro,
       col quale espone appunto la lunghezza del      cubito,
       è  il simbolo più costante, onde argomentò Spanhe-
       mio,   che a questo   gesto  si  riferisse ciò che dis-
       sero  gli antichi del  cubito  di Nemesi, dalla mag-
       gior parte spiegato per una verga, che    il simulacro
       della dea stringesse in mano.    Il dubbio di Spanhe-
       mio parve a ragione a Winkelmann una certezza,
       o  egli  stesso senza  riflettere  alla  congettura  di
       Spanhemio così pensò e scrisse   : lodevole in questo,
       ma non egualmente     nell' applicare la sua osserva-
       zione ad una    statuetta di  Villa Albani,  la  quale
       solleva, è vero,  il manto   colla  sinistra, ma forse
       per accogliervi nel grembo alcuna cosa, ma non già
       per presentare la consueta attitudine di Nemesi co-
       gnita dalle medaglie, dalle gemme e dai       bassi  ri-
       lievi.  Quest'attitudine  caratteristica  è  quella ap-
       punto che nella statua osserviamo, la quale com-
       bina coir indubitate  figure di Nemesi, e fra   le  al-
       tre colle più certe che sono in un medaglione del
       re  di Francia, ove si rappresenta Y apparizione delle
       Nemesi Smirne ad Alessandro, mentre         il  conqui-
        statore sotto  di un platano prendea riposo  : appari-
       zione,    a meglio dire, sogno, a cui dovette Smirne
        la sua nuova edificazione e   la sua grandezza. Lo
       scultore, qualunque fosse, di quei vetusti simulacri,
        inventò quel gesto, onde   il destro  braccio rimane
       -sporto in maniera ad   ofi'rire allo sguardo  l'intera
        misura del cubito. Sembra però che    il braccio delle
        Nemesi di Smirnee restasse    afi'atto isolato, né reg-
        gesse  alcun poco  il peplo o l'orlo  della soprave-
   620   621   622   623   624   625   626   627   628   629   630