Page 625 - Lezioni di Mitologia;
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rie medaglie; ma la situazione del braccio destro,
col quale espone appunto la lunghezza del cubito,
è il simbolo più costante, onde argomentò Spanhe-
mio, che a questo gesto si riferisse ciò che dis-
sero gli antichi del cubito di Nemesi, dalla mag-
gior parte spiegato per una verga, che il simulacro
della dea stringesse in mano. Il dubbio di Spanhe-
mio parve a ragione a Winkelmann una certezza,
o egli stesso senza riflettere alla congettura di
Spanhemio così pensò e scrisse : lodevole in questo,
ma non egualmente nell' applicare la sua osserva-
zione ad una statuetta di Villa Albani, la quale
solleva, è vero, il manto colla sinistra, ma forse
per accogliervi nel grembo alcuna cosa, ma non già
per presentare la consueta attitudine di Nemesi co-
gnita dalle medaglie, dalle gemme e dai bassi ri-
lievi. Quest'attitudine caratteristica è quella ap-
punto che nella statua osserviamo, la quale com-
bina coir indubitate figure di Nemesi, e fra le al-
tre colle più certe che sono in un medaglione del
re di Francia, ove si rappresenta Y apparizione delle
Nemesi Smirne ad Alessandro, mentre il conqui-
statore sotto di un platano prendea riposo : appari-
zione, a meglio dire, sogno, a cui dovette Smirne
la sua nuova edificazione e la sua grandezza. Lo
scultore, qualunque fosse, di quei vetusti simulacri,
inventò quel gesto, onde il destro braccio rimane
-sporto in maniera ad ofi'rire allo sguardo l'intera
misura del cubito. Sembra però che il braccio delle
Nemesi di Smirnee restasse afi'atto isolato, né reg-
gesse alcun poco il peplo o l'orlo della soprave-