Page 635 - Lezioni di Mitologia;
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           Le sue permutazion non hanno triegue:
             Necessità la fa esser veloce;
             Sì spesso vien chi vicenda consegue.
           Questa è  colei, ch'è tanto posta in croce
             Pur da color che le dovrian dar lode,
             Dandole biasmo a torto e mala voce.
           Ma ella s'è beata, e ciò non ode:
             Con l'altre prime creature lieta
             Yolve sua spera, e beata    si gode.  »
                            Inferno, Canto  vii, v. 73 e segg.


           Ma passando a ricerche    relative  alla Mitologia
        dirò che Omero non parla della Fortuna, non per-
        chè, com'è pensiero di alcuni,    commettesse   il go-
        verno delle cose a Dio solo, ma perchè nell'antica
        Teologia le Parche ne adempivano gli ufficii. Quin-
        di quell'inno sopra Cerere, in cui Pausania scrive
        avere Omero nominato      tu-/-/), o Fortuna, sarà stato
        come   si crede di quegli  altri che  ci restano, a lui
        falsamente attribuito.
           La Fortuna ebbe attributi in parte simili a Ne-
        mesi, e con   lei fu sovente confusa.  In  fatti  in un
        rovescio  di una medaglia    pubblicata dal   senator
        Buonarroti, Nemesi ha     il timone e la carnucopia
        della Fortuna  , ed in  altri monumenti ha le torri
        per la stessa ragione.
           Dione così spiega  i simboli della Fortuna: Il ti-
        mone significa che governa la vita     degli uomini,
        e  il corno d'Amaltea indica  il dono dei beni e della
        felicità.
           Le  ali d'oro sono date da Eschilo   alla Fortuna,
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