Page 639 - Lezioni di Mitologia;
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         ì  filosofi pagani  circonscrivevano  la possanza  del
         loro Dio, e con cui  si lusingavano   di spiegare l'o-
         rigine del male: necessità che   i Poeti dell'età po-
         steriori non han saputo disgiungere dalla Fortuna.
           » Comunque     ciò  sia  ,  riserbato  alle Parche  il
        dominio   della  vita  e  della  morte  ,  tutto  il resto
        delle cose umane fu permesso all'arbitrio della For-
        tuna. Quindi è nominata in alcune      lapidi prima di
        Giove; quindi   il suo  simulacro   Prenestino  soste-
        neva fra le braccia, in forma di due bambini,        il
        re e la regina degli   Dei. Questo dominio     è  indi-
        cato nel timone, simbolo di governo, e nel      globo.
        La ruota, altro suo distintivo,   conosciuto come    i
        precedenti, ci ricorda che


             Le sue permutazion non hanno tregue.


           «  11 cornucopio che ha nella manca ci dà l'idea
        dell'abbondanza, che scende ad un suo        volere a
        beare le nazioni, le città,  le famiglie. Bupalo fu  il
        primo a fregiare la Fortuna Smirnea di questo at-
        tributo:  altri, prima di  lui, le avevano collocato in
        braccio Pluto bambino.
           » Anche   di  un  altro  simbolo   adornò   Bupalo
        questo suo simulacro, e fu   il polo che le pose sul
        capo.
           »  Alcuni  si contentano  d' intendere  per  questa
        voce  il Cielo senza curarsi  di sapere sotto che for-
        ma, e in qual guisa posava sul capo della Fortuna.
           »  Gli  altri spiegano questo polo pel modio, o ca-
        lato, fregio consueto di molte antiche divinità.
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