Page 644 - Lezioni di Mitologia;
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                simile, trovata posteriormente e in questa parte più
                intera, non  ci apprendesse che la sua vera attitu-
                dine era di coprirsi  il capo, quasi per gioco, del-
                l'elmo sospeso alla sommità del trofeo.
                  » La nostra Vittoria non è, qual la descrive Pru-
                denzio, vestita le tumide mammelle     di pieghe on-
                deggianti, ma quasi nuda   : così ce l'offrono qualche
                volta le  antiche monete  , cosi suole  osservarsi  in
                quei bassi rilievi e in quelle gemme, nelle quali la
                Vittoria sacrifica un toro, o presso all'antro di Mi-
                tra  ,  per denotare vittime   de' trionfi. La corona
                moderna, che ha nella destra, è imitata dai vetusti
                esemplari.
                  »  Questa statuetta era forse destinata   all' orna-
                mento di qualche architettura con altre simili. L'oc-
                casione non è facile a congetturarsi. Dopo     la vit-
               toria Aziaca non offre la storia altro combattimento
               navale nei tempi    in che fiorirono  le arti in Roma.
                Pur nelle monete    di Vespasiano e di Tito, si vede
               la Vittoria col rostro di nave. Chi sa che non fosse
               una semplice imitazione di quelle     tante immagini,
               che nell'auge dell'impero d'Augusto avranno rap-
                presentato  la Vittoria Aziaca.
                  La Canzone del celebre Alessandro Guidi       sulla
               Fortuna ridonda    di  bellissime immagini  , onde  io
               credo che vi sarà utile udirla.


                   « Una donna superba al par di Giuno
                     Con  le trecce dorate a l'aura sparse,
                     E  co' begli occhi  di cerulea luce,
                    Ne la capanna mia poc'anzi apparse:
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