Page 648 - Lezioni di Mitologia;
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Infìammata tua mente
Si crede esser possente
Di destrieri e dì vele
Sovra la terra e l'onde,
Quando tu giaci in pastorale albergo
Dentro l'inopia, e sotto pelli irsute:
Né y'è chi a tua salute
Porga soccorso: io sola
Te chiamo a novo e glorioso stato.
Seguimi dunque, e l'alma
Col pensier non contrasti a tanto invito;
Che neghittoso e lento
Già non può star su l'ale il gran momento. —
Una felice donna ed immortale,
Che da la mente è nata de gli Dei,
(Allor risposi a lei)
Il sommo impero del mio cuor si tiene,
E questa i miei pensieri alto sostiene,
E gli avvolge per entro il suo gran lume.
Che tutti i tuoi splendori adombra e preme:
E se ben non presume
Meritare il mio crin le tue corone,
Pur su l'alma i' mi sento
Per lei doni maggiori
Di tutti i regni tuoi,
Né tu recarli, né rapirli puoi,
E come non comprende il mio pensiero
Le splendide venture.
Così il pallido aspetto ancor non scorge
De le misere cure:
L'orror di queste spoglie