Page 640 - Lezioni di Mitologia;
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R A me sembra che la parola ~o).o? mal si tragga
ad un simile significato. Questa voce non ci dà
altra idea presso gli scrittori se non di qualche
,
cosa di concavo quindi fu tratta a denotare il
,
cielo, che solido e concavo si figuravano gli anti-
chi, il cranio dell'uomo, e fino l'orologio solare, il
quale da una concava superficie di segmento sfe-
rico venia formato , e vien perciò comparato da
Polluce ad una specie di scodella o di conca. Come
dunque si vuol questa volta appropriare ad un
corpo, che piuttosto somiglia un cono troncato , o
cilindro? E seppure questo valore della voce 7:0X0?
è ragionevole, perchè non se ne sono serviti gli
antichi per denotare il calato della Diana Efesina,
quello di Serapide , quello della Diana Pergea , e
tante altre, che simili al modio della Fortuna tor-
reggiano sulla testa venerata di tanti dii?
a Io per me non credo dovermi allontanare dal
senso più naturale e più certo di quel vocabolo ,
quando vedo che i monumenti non mei contrastano.
Intendo per polo una specie di celata, pìleo, quale
appunto osservo sul capo a molte immagini della
Fortuna. La nostra n'|è fornita, le Fortune Anzia-
tine ne sono coperte, e sembra un elmo; in altre
immagini somiglia quasi ad un berretto frigio. Ecco
adunque quella specie di callotta che copriva la
testa della Fortuua Smirnea, forse per indicare l'o-
scurità delle risoluzioni di lei, quella della sua
origine, per imitazione dei vetusti simulacri adorati
in Anzio, non dissimili per avventura da altri con-
sacrati nei Greco-Italici santuario Questo apice, se