Page 772 - Lezioni di Mitologia;
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Ma quanto ei s' erge dal profondo flutto,
Tanto in su Perseo vola, onde lo stanco
Mostro per lo sicuro eter delude,
E gii percote la contraria faccia;
Pur non cede all'eroe, nell'aria il morso
Incrudelisce, e suona il vano dente
Senza ferita: contro il cielo sbuffa
L'onda sanguigna, e le volanti penne
Quasi sommerge, e al cielo il mare oppone.
Della fatai tenzone il dubbio evento.
L'innocente cagion mirava, e teme
Del suo liberator di sé scordata:
Sospira, e il cor più che le membra pende:
Ruina alfin col lacerato corpo
Il mostro, e pien del flutto in su ritorna,
E copre il mare con le vaste membra
Tremendo ancora, ed il virgineo volto
Pure in mirarlo impallidisce: il sangue
Perseo tergeva nel vicino fonte.
Indi volò maggiore all' alto scoglio,
E alla fanciulla di rossor dipinta
Le catene togliendo, i primi baci
Cogliea, mentre Imeneo la face accende.
Manilio, Astronomicon, lib. v, v. 543 e segg.