Page 870 - Lezioni di Mitologia;
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            più evidente monumento della       stretta unione che
            riconosceva la pagana mitologia fra questi due figli
            di Giove, Ercole e Bacco. L'antichità che      gli con-
            siderava come Dei    soci, o secendo la frase propria
            assessori, ravvisava in questi eroi divinizzati molte
            maniere   di rassembrarsi. Sono accennate presso che
            tutte in questo greco epigramma:

               Ambo Tehani, ambo guerrieri, ed ambo

                 Prole di Giove: un tratta    il tirso, ed uno
                 Della possente clava arma la destra.
                 Peregrini ambedue termini al mondo
                 Posar colonne: e l'abito han sembiante.
                 La maculata nebride, e la spoglia
                 Del lion fero; ed   i trastulli eguali,
                 I crotali, ed  i cembali sonanti.
                 Giuno ad entrambi avversa fu: l'Olimpo
                 Fra celesti immortali entrambe accolse
                 In terra nati e dalle fiamme    usciti.


               »  I crotali  d'Ercole mentovati nell'epigramma
            sono quegli stessi coi quali fugò quell'eroe gli uc-
            celli Stinfalidi.  Il comune  loro  culto fu ravvivato
            da una   superstiziosa  adulazione quando     Settimio
            Severo  li  fé' riconoscere come divinità tutelari della
            sua persona e della sua famiglia, e     li  fé' congiun-
            gere nei conii delle monete romane      coli' epigrafe  :
            Agli Bei Auspici. Le medaglie provano che questa
            venerazione indivisa ad Ercole e Bacco perseverò
            nell'impero romano anche nel regno di Caracalla.
               » Mi sembra assai verisimile che     il nostro bas-
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