Page 226 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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226 viàggio d’anàcarsi
cenda parecchi pezzi dell’ Illiade , e posero tan-
to artifizio nell’ esecuzione , che noi scoprimmo
nuove bellezze nei tratti che ci avevano mag-
giormente colpiti.
Questo popolo per qualche tempo tenne
l’impero del mare ( i). La sua potenza e le sue
ricchezze gli riusciron funeste. Gli si deve però
questa giustizia, che nelle sue guerre contro i
Persiani, i Lacedemoni e gli Ateniesi, dimostrò
la stessa prudenza nella prospera e nell’avversa
fortuna (a)j ma poi è da biasimare per avere
introdotto il commercio degli schiavi. L’ oracolo
informato di questo misfatto, lor dichiarò che
avevano meritatala collera celeste (3). Questa è
una delle più belle e delle più inutili risposte
che gli Dei abbiano dato agli uomini.
Da Chio passammo a Cuma nella Eolide,
e di là facemmo partenza per visitare quelle
floride città che circondano l’impero persiano
dalla parte del mar Egeo. Ciò che sono per di-
re esige qualche schiarimento preliminare.
Fino dai tempi più remoti i Greci si trova-
rono divisi in tre grandi popolazioni, e sono la
(i) Sirai. I. l4 , pi 64S.
(a) Tucidid. I. 8 , c. 24.
(3) Teapompo pres . Atenea l. 6, ivi. Eustax. nel »
l' Odiss. i 3 , p. i453 % Un. 35.
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