Page 178 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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168      LEZIONE UNDICESIMA,
        era scritta in uno stile poetico, e che  la doveva segnare  il tra-
        passo  il più naturale dalla poesia alla prosa. 11 secondo prosatore
        fu Cadmo di Mileto che applicò pel primo la prosa a trattare ar-
        gomenti storici, raccontando la storia della fondazione della sua
        città natale. Lo imitarono Ecateo, parimente di Mileto, Fcrecide
        di Lero, isoletta vicina alla costa dell’Ionia, ed Ellanico di Mi-
        tilene. Ma nessuno di questi comprese tutta l’importanza della
        storia; e le opere loro erano, più che altro, delle raccolte di fa-
        vole e delle riproduzioni, sotto una nova forma, di ciò che era
        stato argomento del ciclo epico. La prima composizione vera-
        mente degna dei nome di storia apparve dopo  le guerre colla
        Persia.
          Fino  nei  tempi  più  antichi  della  Grecia  si trova  delle
        traccio di filosofia; dei segni, cioè,  cl^e  il pensiero umano si
        sforzava  di  risalire  dagli  effetti  alle cause  e meditava sulla
        natura di Dio e dell’ uomo. Ma quegli sforzi erano esposti sotto
        una forma poetica o mitica, quei  filosofi erano poeti e sacer-
        doti. Quindi si può dire che la  filosofia greca nacque contem-
        poraneamente alla storia, giacché  soltanto  allora  la si separò
        dalla poesia o dalla religione. A quell’ epoca, salirono in molta
        fama alcuni filosofi morali chiamati saph'nli.  Il loro numero va-
        ria dai sette ai diciassette; ma  il primo è  il più comunemente
        adottato. Solone d’Atejie  , Talete di Mileto, Pittano di Mitilene e
        Biante di Priene, erano ammessi fra  i  sajiienti in tutte le liste.
        Quanto agli altri  ,  c’ era discrepanza  ; ma  i più completavano il
        numero coi nomi di Cleobulo di Lindo, in Rodi, Periandro di
        Corinto e Chilone di  Sparta.  Questi uomini  che  meritarono
        tanta  riputazione,  furori  tutti occupati nella  vita pubblica o
        come magistrati o come legislatori. La loro sapienza, tutta pra--
        tica, fu compresa  in  alcune massime  tanto  semplici quanto
        lielle. Tali erano, per esempio: « Conosci te stesso; » —  « Co-
                ; —
        nosci  r opportunità  »  « Di nulla troppo; » — « Alla sicu-
        rezza è prossima la rovina. »
          Dei sette sapienti, Talete solo fu anche filosofo .speculativo;
        s’occupò cioè,  il primo nella Grecia, della filosofia nel suo senso
        scientifico. Fondò a Mileto sua patria, la più antica delle scuole
        filosofiche; e quella scuola si disse ionica, perché  i filosofi che
        ne facevano parte nacquero quasi tutti nell’ Ionia. Talete consi-
        derava  gli Dei come le forze stesse della natura, come le cause
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