Page 179 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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produttrici di tutti quanti i fenomeni ; e considerava come ori-*
girie di tutte le cose, l’acqua o piuttosto V umidità.
Anassimandro, anche lui di Mileto, sostituì all’acqua, qual
principio fisico generatore delle cose, un principio metafisico
ch’e’ chiamò V infinito: una specie di punto mattematico che in
sé stesso non è nulla , ma pure è capace di generar linee
d’una estensione indefinita. Colla sostituzione di tale ipotesi al-
l’ipotesi di Talete, Anassimandro tendeva a dare una nova e
più utile direziono alle speculazioni della scuola. Quésto filosofo
è rammentato anche come eminente .in astronomia e in geome-
tria. Si dice che sia stalo il primo a stabilire in Grecia un oro-
logio solare e a costruire una sfera. Se ciò sia veramente certo
non si sa ma è certo che fu lui il primo a comporre un trattalo
;
di geografia e a costruire, in rapporto a quello, una mappa. Tal
novità, diremo col Grote,' maravigliosa anche al rozzo e al-
r ignorante era opportuna a stimolare potentemente la curiosità
degli spiriti, e si può datare daéssailcominciamentodella greca
geografia razionale: non il meno valevole certamente dei tanti
modi con cui quel popolo contribui all’ incremento dell’ umano
sapere.
Per' quanto l’ipotesi d’ Anassimandro sul principio delle
cose potesse essere mollo utile pe’^uoi effetti, pur tuttavia pare
che la fosse accolta con indifferenza. Anassimene, altro milesio,
cinquant’ anni dopo Talete, si rimesse sulla strada di questo, ma
al principio stabilito da lui preferì un altro principio. Secondo
Anassimene, la sorgente universale della vita non era V acqua,
ma bensì Varia, come quella che involge e sostiene nel suo seno
la terra e gli altri corpi celesti.
Eraclito d’Efeso, invece, sostenne che l’agente primordiale
era il foco. Di questo filosofo, è molto notevole eh’ e’ cercò di
conciliare la perpetua mobilità degli oggetti sensibili, l’infinita
varietà delle forme, colla permanenza d’una sostanza unica.
L’ordine della natura era per lui come l’equilibrio di forze
i mutamenti della materia erano alterazioni momen-
contrarie ;
tanee di quell’equilibrio.
Diogene d’ Apollonia , in Creta , fece un passo di più : disse
che il principio vivificatore e ordinatore dell’ universo doveva
essere un principio intelligente. Ma non osò ammetterlo come
* P. Il , C. 37.
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