Page 200 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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i90     LEZIONE TREDICESIMA.
        dogli ambasciatori a Serse prometleiltlogli omaggio c assistenza. Al
        contrario Artabano, fratello di Dario, fatto savio dall’esporienza di
        lunga olà, -<olo fra lutti s’opjMjro all' improsa che  il re meditava,
        0 messe  fuori  molle ragioni por vedere di  stornarlo da essa.
        Sullo prime,  l’ impaziente monarca accolse con sdegno le parole
        sconsigliatrici dello zio, fwi a poco a poco ne restò pi-rsuaso, e
        decise di rinunziare  all’ impresa.  Jla  tanto  lui che Artabano
        mutarono d’ opinione dietro una visione minacciosa avuta  ri-
        jHdulamente per duo notti consecutivo. Cretlerono allora che la
        guerra fosso voluta dagli Dei, e la guerra fu risoluta.
          Per altri  tjuattro anni  si continuò nei preparativi. Nello
        stesso tempo. Serse,  jk’i- agevolare  la marcia e ostentare la sua
        potenza, aveva ordinato  l’ elfetluazione di due opere grandiose.
        L’ una fu  il taglio dell’ ismo che congiunge col continente  il bur-
        ra.scoso capo del monte Atos. Per quell’ opera, nel compimento
        della quale  i piò abili si mostrarono  i Fenici, fu afierto un canale
        lungo 2400 metri, e largo abbastanza da poter passare due tri-
        remi di fronte. L’ altra fu un ponte di barche sull’ Ellesponto, da
        Abido a Sesto, «love lo stretto ha la larghezza di circa 1600 me-
        tri. Era quel ponte ap|M*na terminato, che fu distrutto da una
        liera burrasca. Lo stollo monarca comandò che fossero dati al-
        r Ellesponto trecento colpi di frusta, fosse gettato un par di ca-
        tene nel mare, e intanto si dicesse  : « Onda amara,  il tuo signore
        »  li fa subir (pia'^la punizione per avergli recalo ingiuria senza
        » che tu abbia sofferto nulla di male da lui. Sappi però che, tu
        » voglia o no, il re attraverserà  i tuoi flutti. Tu meriti che nes-
        » suno l’offra dei sacriQzi, perchè sei un fiume torbido o in-
        » gannalore. » ' Poi, crudele quanto stolto, fece tagliar la testa agli
        architetti del [xinte. Comandò che no fosso costruito subito un
        altro, e fu fatto sopra un doppio ordino di barche.
          Nell’ autunno del 481, Ser.se si recò a Sardi per passarci
        l’ inverno, durante  il quale si dovevan raccoglier li  i contingenti
        di tutte le parti dell’ Impero. Appena venuta  la primavera del
        480, si mosse da quella città alla testa dell’ armata, circondato di
        lutto  il fasto reale. Arrivali al fiume Scamandro, dice Erodoto*
        che l’esercito o  i cavalli, bevendo, lo seccarono; il che significa
        probabilmente che quella gran moltitudine, agitandone Tacque,
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