Page 204 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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m        LEìTlOSF. TREDICESIMA.
        per Serse  :  fili Ardivi e »li Achei si dichiararono neutrali  jK*r
        non combattere dalla parte di Sparta, loro vecchia mainica. Ma
        tulli quanti gli  altri  , risoluti a respingere  il giogo straniero  si
                                  ,
        radunarono sull’ ismo di Corinto onde stabilire il da farsi. it^hic-
        sto congresso ellenico c un fatto notevolissimo nella storia greca
        e ftH’ondo di molti cflelti importanti, t'rimu di tutto,  i deputati
        giurarono, in nome delle loro rispettive eiltà, reciprocadedeltà e
        fratellanza. S’ ado|ierarono quindi a comporre. le discordie che
        c’era fra rii loro, di cui la più grave e pericolosa era quella fra
        Atene ed :Egina. Ouesl’ isola, per avere dieci anni prima reso
        omaggio a Dario, non era uemiuen ora osetilo dal sospetto di
        pers<*ggiare  : ma la facilità colia quale acconsenti airaccomuda-
        menlo con Alone, e  la  [jarte che prese al congresso, e poi alla
        difitsa  d<‘lla  (latria, non solo  la liberarono dal vergognoso so-
        s|)ctto, ma  le i>rocacciarono l’onore che meritava. A quietare
        r aniroosità.rhe esistevano fra lo città della Grecia s’occuparono
        attivamente Temistocle c un cittadino di Tegea, per nome Chi-
        leo, intorno a cui è da dolere che non |x>ssi‘diamo se non poche
        notizie.  Il ('ongres.so inoltre decretò con giuramento che quaiun-
        qu(> |K)polo  della Grecia s’assoggettasse senza .esserci  necessi-
        tato al re persiano, dopo il ristabilimento degli affari, sarebbe co-
        stretto  .T pagare al dio di Delfo la decima parte delle sue rendite.
        Stabili finalmente d’invitare a entrar nella lega. Creta, Corcira
        e Siracusa.
          Si mandarono umbasciatori ma Creta negò la sua  assi-
                      ;
        stenza dielroiuuu ris|>o$la dell’ oracolo di Delfo consultato appo-
        sitamente, lo che pre.sagiva  delle sventure  ; Corcira pron»t»sse
        sessanta navi, ma non lo mandò  ; e-si-scusò in seguito col pre-
        testo che erano state im|)udile dai venti  : Gelone di -Siracusa, in
        compenso delle forze considerevoli che prometteva di  fornire,
        chiedeva  il comando deli’ armate; ma Sparta e Atene rifiutaro-
        no, a quella condizione, qualunque aiuto.
          Al tempo stesso, Atene mandava a consultare l’oracolo di
        Delfo. Appena .entrali uel tempio  i messaggeri, la sacerdotessa
        esclamò  :  « A che indugiate o infelici? Abbandonate  le vostre
        » case e le alte colline della città, :e fuggite  all’ ultimo confine
        » della terra. Non resterà né capo, nè tronco, né piedi, nè mani,
        j> né .nulla di quel che è nel mezzo  : s’avanza la morte, ili foco
        » e  il feroce Marte montato su un carro scitico già viene a de-
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