Page 209 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SECONDA GUERRA PERSIANA. 199
mero ; mille Tegeati e Mantincegi, 500 jjer ciascun popolo , cen-
toventi uomini d’ Orcomene d’ Arcadia, e mille, degli altri Stati
d’ Arcadia; quattrocento di Corinto; dugento di Fliunte; ottanta
di Micene; settecento Tospiani; quaUrooenlo Tebani ; mille Fo-
cidesi e tulle le forze dei.Loorcsi Opunzi. Sommavano dunque a
poco più. di -7000 uomini; e sebbene ognuno di quei corpi avesse
il suo 'capitano particolare, tutti però ubbidivano al re di Spar-
la, Leonida, che era fratello minore di Cleomene. I Tebani > gli
aveva ricercati imperiosamente lui stesso per chiarirseli amici o
nemici, essendoci >il sospetto eh’ e’ parteggiassero molto iiei Per-
siani.
,
Con si piccola armata, aveva Leonida occupato le Termo-
pili, quando ci arrivò Serse col suo esercito immenso. L’arrivo
^ di questo cagionò fra
i compagni di Leonida non meno timore
di quello che avevan provato i Greci che erano all’ Artemisio a
vedere avanzarsi la flotta nemica. Si tenne subito un’ adunanza
nella quale alcuni degli alleati manifestarono di volersi ritirare.
Da ciò gli dissuase Leonida, che mandò immediatamente dei
messaggeri alle varie città per spllecilare l’invio ck'i rinforzi.
Mentre erano a consulta, Serse spedi un uomo a cavallo a esplo-
rare quali e. quanti fossero e cosa facessero. L’esploratore non
potè vedere quelli che erano al di dentro del muro, ma soltanto
quelli che occupavano il posto avanzato al di fuori di esso ; e in
quel momento era occupalo dagli Spartani. Gli trovò, alcuni oc-
cupali in esercizi giimastici, altri a jietlinarsi trdnquillumenle le
lunghe capigliature ; e loro, per disprez/x), lasciarono che s’av-
vicinasse a luti’ agio e guardasse minutamente ogni cosa. S’im-
magini con quanto stupore Serse ascoltò la relazione di costui
;
e per quatìlo Demarato gli dicesse allora che le cose viste dal-
r esploratore erano appunto un indizio che gli Spartani si pre-
paravano a disputargli il pas.se, pure; pazientò quattro giorni,
persuaso sempre eh’ e’ si darebbero alla fuga senza combattere.
Il quinto giorno mandò a Leonida una lettera con queste sole
parole, rendi le lite armi : gh fu rimandata con sotto questa ri-
sposta, vieni a prenderle.
Irritato! da qoella che lui chiamava ostinata impudenza,*
Serse détte ordine ai Medi e ai Cissianii d’ assalirli, e condur-
glieli vivi dinanzi.. Gli assalitori furono accolti con gran vigore,
e costretti a ritirarsi. Subentrò a loro la falange degl’ Immortali :
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