Page 234 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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224     LEZIONE QUINDICESIMA,
        bricare o no le mura della loro cillà,  gli Ateniesi non avevan
        bisogno dei consigli degli Spartani come non ne avevano avuto
                      ,
        quando s’cra trattato di abbandonare Atene e passar sulle navi;
        che, in conseguenza, quelle mura erano già a un’altezza con-
        siderevole; è che in avvenire se volessero dare a loro dei consi-
        gli, glieli dessero come a gente ragionevole che sa distinguere
        e  il vantaggio proprio e quello comune. Gli Spartani dissimula-
        rono profondamente  il dispetto che sentirono nell’ animo a tale
        dichiarazione, e dissero che avevano inteso di suggerire amiche-
        volmente una cosa che riputavano utile a tutta la Grecia, e non
        mica preteso di comandare agli Ateniesi e violare  i loro diritti.
        Gli ambasciatori dell’ una e dell’altra  città tornarono ciascuno
        alla propria patria.
          Non bastava aver chiuso di mura Atene  : bisognava darle
        un porto spazioso e fortificato per riparare  le sue navi doven-
        tate più numerose, e che dovevano assicurare e dilatare la sua
        potenza. Fin allora  il suo porto era stato quello di Falera; ma
        era oramai troppo stretto. Anche più stretto era quello  di Mu-
        nichio posto a occidente di esso: ma prossimo'a quello di Mu-
        nichio  ce n’era uno formato dalla  natura,  quello del Pireo,
        cosi ampio da riparare comodamente quattrocento vascelli,  di-
        stante da Atene quaranta stadi (otto chilometri). Era del tempo
        che Temistocle aveva messo gli occhi su questo punto del litto-
        rale; e per opera sua s’ era cominciato a lavorarci quando venne a
        interrompere i lavori la guerra persiana. Ora dunque riprese e am-
        pliò  il suo progetto che era di congiungere  i tre porti e fortificarli
        con una muraglia  ; e il progetto fu eseguito. La muraglia  , pare
        che non  fosse  alzata che per una metà dell’altezza proposta;
        ma era  di  tanta grossezza che potevano percorrerla due carri
        di  fronte. Allora al Pireo ci sor.se una nova città, per la di cui
        co.struzione Temistocle si fece dare una pianta da Ippodamo ar-
        chitetto  di  Mileto. Si chiamò  la  città inferiore e fu ornata di
        parecchi templi, d’un teatro, d’ un mercato, di tutto ciò insom-
        ma che poteva, o coll’utile o col piacevole,  attirarci gente  e
        farne un luogo di gran commercio.
           Sparta, che aveva già inteso la lezione, lasciò fare e cercò
        altri modi di accrescere la sua autorità. Propose che venissero
                          gli Stati che avevano
        esclusi dal consiglio degli Anfizioni tutti
        aiutato  i barbari  o non sostenuto attivamente  la causa della
                               Dicit  by Goo^k^
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