Page 374 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 374

,
       3g4      LEZIONE VENTIDljE§IMA.
       Socrate, e lo vede in un corbello sospeso per aria, affine di con-
       templare  il  sole. Comincia  l’ insegnamento, e per prima cosa
       impara Strepsiade che non c’ è altri dei che le nuvole gran pro-
       tettrici dei solisti, e che appariscono dopo un’ invocazione di So-
       crate. Ma  il vecchio è di poca mente, è smemorato, non profitta
       punto  : per cui Socrate lo congeda e le nuvole lo consigliano a
       mandare in sua vece  il figliolo.
          Fidippide infatti ci va, e assiste a un colloquio fra  il Par-
       lare giusto 0 superiore, e  il Parlare ingiusto o inferiore. Questi
       due personaggi cominciano dall’ insultarsi scambievslmente  : poi
       si stabilisce che  il primo mostri quello che insegnò agli uomini
       dell’antica età, e  il secondo le regole nuove; affinchè, dopo la
       discussione,  il giovano possa abbracciare  il partito che  gli par
       meglio. E  il Giusto parla degli esercizi della palestra, della tem-
       peranza, del pudore, del rispetto ai vecchi, di tutto insomma le
       virtù che rendevano grandi e felici  i loro antenati. Pure, Ari-
       stofane fa riportare  il trionfo  all’ Ingiusto, come per dimostrare
       che la corruzione era oramai a tal punto da disperare di ricon-
       durre gli Ateniesi alla giustizia.
          Fidippide si fa istruire o doventa bravo. Strepsiade ne gon-
       gola, e fidente  nell’arte imparata dal suo  figliolo, sbeffeggia  i
       creditori venuti a reclamare le somme prestate a lui e a Fidip-
       pide: Ma alla sua contentezza succede presto il pentimento: giac-
       ché, attaccata una  lite col  figliolo, questo lo bastona; per cui
       entra correndo sulla scena e gridando  :
             Ohi, ohi. Aiuto, «iato; soccorretemi
             Quanto da voi si può , gente , domestici
             Parenti, cittadini; ahimè mi battono.
             Meschino  I ohi la mia testa, obi le mie guance:
            •  Ahi scetlerato, ahi ribaldon: tu battere
             Tuo padre?
          Fid.   Sta cosi , padre.
          Sire.        Intendestelo
             Confessar che mi batte?
          Fid.        Senza dubbio.
          Sire.  Infame  , ladro , mascalzon  , sacrilego  ,
             Parricida.
          Fid.   Coraggio  , padre  : ditemi
             Quante ingiurie potete, caricatemi
             Di villanie  , chè nel sentirle io giubbilo.
          Strr.  o sfacciato ragazzo  !
          Fid.       SI, spargetemi
             Di molte rose intorno.
          Stri.      Il padre battere?
                               C  by Googlt
   369   370   371   372   373   374   375   376   377   378   379