Page 376 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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366      LEZIONE VENTIDLESIMA.
            Come se date impunemente fossero.
            Mirate  i galli come si rivoltano  ,
            E gli altri bruti a' padri lor; dissimili
            Da noi non son , se non perchè non scrivono
                  '
            Decreto alcuno.
         E tali infatti solevano essere gli argomenti dei sofisti anche
       in propositi della più alta importanza. Strepsiade allora_ ritorna
       in sé; e con una fiaccola in una mano, con un palo di ferro nel-
       l’ altra, corre, in compagnia dello schiavo Santia, ad assalire la
       scola di Socrate, che voleva atterrare e incendiare. Così vivace-
       mente e mordacemente Aristofane faceva guerra ai  sofisti  : ma
       avrebbe dovuto sostituire qualunque altro nome  al venerabile
       nome di Socrate,  il quale, non uno di loro, ma era anzi acer-
       rimo loro nemico  ; e tanto più autorevole  , perchè ricco di vera
       sapienza e irreprensibile di costumi, mentre Aristofane  stesso
       non andava esente dai  vizi del suo tempo,  l’ immoralità eia
       irreligione.
         Già di quel sommo abbiamo creduto opportuno di parlarne
       in altra lezione; né staremo dunque a ripetere qui come ponesse
       per base delta filosofia la riflessione sopr^ sé stesso, come facesse
       suo sacerdozio la diffusione della verità, qual metodo tenesse per
       combattere  gli  errori vigenti. Aggiungeremo che riconosceva
       resistenza d’un solo Dio, di un Essere supremo insignito degli
       attributi della bontà e della giustizia, autore e conservatore del-
       l’ universo. « Finché l’anima tua, » e’ diceva un.giorno ad Ari-
       stodemo che scherniva le pratiche religiose e a cui Socrate fece
       in proposito un lungo discorso  « finché  l' anima tua resta unita
                    ,
       B al tuo corpo, la lo governerà come vuole. Dunque bisogna an-
       » che credere che la sapienza, la quale vive in tutto ciò che esi-
       » ste, governa questo gran  tutto  nel modo che più le piace.
       » Cornei la tua vista si stende alla distanza di parecchi stadi, e
       »  l’ occhio di Dio non potrà vedere tutte le cose nel loro insie-
       » me ? La tua mente si può occupare nel medesimo tempo di ciò
       » che avviene in Atene e in Egitto e in Sicilia, e la mente di
       » Dio non sarà capace di pensare a ogni cosa con un solo atto ?....
       » Vogli dunque riconoscere che la Divinità é tale e tanto gran-
       » de, che la vede tutto con un solo sguardo, conosce tutto, é
       » dappertutto  , e si dà cura nel medesimo tempo d’ ogni cosa esi-
         * Tradui. del Terucci.
                               Die  v'kw'f  le
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